Il campionato di Serie A della stagione 2024/2025 sta volgendo al termine. Alla Juventus Women manca una sola partita per chiudere la sua camminata che l’ha condotta al trionfo verso lo Scudetto, e sarà il Derby d’Italia contro l’Inter.
Tra le protagoniste di questo traguardo, raggiunto dopo due anni senza averlo cucito al petto, c’è la giovane classe 2004 Chiara Beccari, che ha rinnovato di recente con la Società piemontese fino al 2028.
La giovane calciatrice è nel complesso soddisfatta della sua prima stagione in bianconero, emozionante dal primo all’ultimo giorno visto che, per la prima volta, non ha preso parte ai match da aggregata alla prima squadra, bensì da vera e propria pedina del gruppo. Uno Scudetto che dedica alla famiglia, alle persone a lei vicine e a quelle che l’hanno accompagnata nel suo percorso per la squadra che l’ha vista crescere. Già dall’inizio della stagione c’era un’aria speciale, diversa, che lasciava presagire che il campionato avrebbe riservato parecchie sorprese, come ha dichiarato in un’intervista recente parlando del gruppo, della sua unione e di come un insieme affiatato di calciatrici e, soprattutto, amiche possa dare vita a qualcosa di grande: «Penso che sia dai primi giorni, anche quando siamo andate in America, si sia subito visto che questo gruppo era molto unito dentro e fuori dal campo. Secondo me l’unione del gruppo è stata quella cosa che, poi nei momenti difficili, ci ha fatto magari risalire o uscire da periodi più bui, un’arma in più. Girelli, Bonansea, Rosucci, Gama, sono tutte giocatrici che, quando arrivi, ti fanno capire cosa significa giocare per la Juve, ti aiutano tanto», ha dichiarato, per poi focalizzarsi su quello che è il “DNA Juve”, una filosofia che viene trasmessa dalle senatrici, sempre pronte a indirizzare le nuove arrivate, e che entra prima nella mente, poi nei piedi e infine nel cuore delle calciatrici che iniziano a muovere i loro passi per la Società bianconera.
La calciatrice si ritiene, nel complesso, soddisfatta del campionato, nonostante ci sia stato qualche calo. La soddisfazione deriva dalla consapevolezza che sta pian piano acquisendo, e dai margini di miglioramento che continua ad avere, partita dopo partita: «So che potevo fare qualcosa di più, però sono anche consapevole che questa stagione mi ha fatto crescere tanto, quindi sono contenta della stagione che ho fatto. Ho imparato tante cose dentro e fuori dal campo.»
Mister Canzi ha dato fiducia a Beccari fin dalle prime partite, e quest’approccio del tecnico l’ha aiutata a entrare in campo in modo ottimale e a lavorare nella giusta direzione: «Mi sono sentita sempre parte del progetto, del gruppo. Questo è stato molto importante, anche quando andavo in campo sentivo la fiducia di tutti. Questo mi ha fatto sentire importante all’interno del gruppo e mi ha aiutato anche all’inizio anno a inserirmi al meglio.»
«Penso sia una persona che una volta che la conosci e la vivi da vicino ti fa veramente capire cos’è l’essere calciatrice. Ti fa capire cosa vuol dire fare sacrifici per tutto quello che è la nostra vita. È una persona, secondo me, difficile da sostituire», ha poi dichiarato a proposito di Sara Gama e del suo recente ritiro dalle scene calcistiche. Una grande calciatrice e, come si evince dalle sue parole, una grande persona che sta al tuo fianco e ti accompagna verso il miglioramento costante.
L’arrivo di Mister Canzi, oltre a nuove idee e a una nuova mentalità, ha permesso a una squadra già piuttosto solida e formata di tornare al trionfo coinvolgendo anche le tante – e giovani – nuove arrivate, trattate alla stregua delle calciatrici più navigate e che facevano già parte dello zoccolo duro della formazione: «Ha portato tanta novità all’interno del gruppo e inizialmente magari abbiamo avuto un periodo di adattamento a questo stile di gioco, perché nessuna di noi l’aveva mai provato. Ci siamo sempre adattate a quello che chiedeva e penso che si siano visti i frutti di questo lavoro. In questo Scudetto c’è tanto merito del Mister e dello Staff.»
Beccari ha poi espresso la sua idea di calcio. Anche se ancora molto, molto, giovane, ha già ben impressi i suoi punti di forza e quelli in cui, invece, deve ancora migliorarsi e su cui deve lavorare nel prossimo futuro per diventare ancora più forte e determinante: «Penso siano molto importanti i gol per un attaccante, più di qualsiasi altro ruolo. So di essere tanto generosa, a volte forse troppo, però penso sia anche importante non essere troppo egoisti in certi momenti, e vedere che la tua compagna è messa meglio di te. Devo migliorare nel colpo di testa e magari essere un po’ più presente in area quando la squadra attacca. Il mio punto di forza è il il dribbling, avere la palla sempre sotto controllo e vicina al piede.»
Chiara Beccari ha, infine, analizzato quella che è la sua idea di “giocare alla Juventus”, un sogno nel cassetto di tante bambine che, al rovescio della medaglia, comporta una grande responsabilità e una costante messa in discussione delle proprie qualità, perché non si è mai “arrivate”: «Per me giocare alla Juve è una grande responsabilità, perché so che è una maglia pesante. Secondo me è la maglia più pesante in Italia, devi sempre andare in campo per vincere, per dimostrare che cos’è la Juve e cosa significa giocare qua. La parola più rappresentativa è “responsabilità”.»