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Cristina Libràn è il nuovo rinforzo bianconero.

Un cambio di rotta per la centrocampista classe 2006, reduce da un rapporto quinquennale con il Madrid CFF; nel curriculum professionale della stessa calciatrice anche la grande avventura in Nazionale spagnola Under 19 femminile durante la quale è stata determinante, contribuendo attivamente alla grande vittoria dell’europeo in categoria.

«Sono molto felice ed emozionata di essere qui, di avere scelto questo progetto – ha dichiarato al momento della neo firma-. La Juventus è un grandissimo Club e sono felice di essere bianconera.

Sono una giocatrice a cui piace lavorare tanto e duramente e cerco sempre di dare il mio apporto sia in fase difensiva che offensiva. Soprattutto in attacco mi piace inserirmi negli spazi; ho visione e amo avere il pallone tra i piedi, anche in situazioni di gioco non semplici. Tatticamente penso di avere le caratteristiche giuste per agire con tranquillità nelle diverse situazioni di gara».

Libràn è l’ennesima proposta giovanile per il club di Torino che si sta sempre più allargando con figure di rilievo; 69 le gare disputate dalla 19enne in maglia Madrid con una media di oltre 1200 minuti a stagione. A chiudere la cornice delle più recenti statistiche un dato importante per il settore offensivo, quello del 64% di occasioni create sul rettangolo verde. Dettagli da tenere sotto i riflettori e che collocano già la iberica nella sezione delle pedine potenzialmente  e maggiormente prolifiche.

Ora sul suo cammino sogni più grandi, mentre non manca poi così tanto per l’alzata del sipario della stagione 2025/26. Un rapporto tutto italiano con la società diretta da Braghin che, da contratto, rimarrà nero su bianco fino al 30 giugno 2028.

Eleonora Mereu
Aspirante giornalista cagliaritana. Quella per lo sport femminile? Una passione nata anni fa, che mi spinge ora ad impugnare una penna per dar voce, nel mio piccolo, alle piccole e grandi realtà. Con le ragazze della Nazionale ho imparato ad apprezzare ancora di più il settore, percependo quanto scrivere sia un privilegio più che una missione, che va portato avanti con rispetto ed un reale sentimento per il movimento.