Photo Credit: Bruno Fontanarosa - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano
La calciatrice poi aggiunge: “Da li ho lottato tanto, papà era d’accordo e mamma no. All’età di 7 anni andai al primo allenamento con la squadra del mio paese, che era solo di maschietti“.
In stagione episodio particolare, poi, capitato alla centrocampista, ex Inter, Napoli e Sassuolo, finita tra i pali della Lazio: “Ho il guanto del portiere nell’armadietto perché in Como Women – Lazio, giocata qualche mese fa, Cetinja è stata espulsa e avevamo finito i cambi.  Alla fine andai io perché le mie compagne ricordavano che in una partitella avevo giocato in porta. Ho preso la sua maglia e i suoi guanti e  tempo due secondi e avevo preso un gol. Furono 8 minuti di assedio, un’esperienza fighissima mista a incubo. Siamo riuscite a portare a casa la vittoria”. 

La chiacchierata termina sul movimento femminile sul quale la calciatrice emiliana classe ’96 non ha dubbi: “Rispetto a qualche anno fa è in crescita esponenziale. La Nazionale si è qualificata al prossimo Europeo, in livello in Serie A e in Serie B è cresciuto notevolmente e c’è stato anche il primo album Panini femminile. Viviamo in un momento storico transitorio, io ho giocato con ragazze che hanno dato il via al professionismo ma non hanno avuto la fortuna di poterlo vivere”.