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Doppio salto in due anni dalla Serie C alla A per il Pomigliano caro al patron Raffaele Pipola. Il club campano dopo la recente promozione dalla B è pronto, sotto la guida del confermato tecnico Manuela Tesse, all’esordio in campionato di domani nella tana della Juventus Campione d’Italia. A poche ore dalla prima di campionato abbiamo raggiunto l’ex portiere del Pomigliano Ilaria Del Pizzo, che in questa estate ha dato il suo addio al calcio giocato. Il nuovo team manager delle “pantere” ci ha concesso qualche battuta sul passato e sul presente del sodalizio campano.

Ilaria sei giunta nell’estate del 2019 a Pomigliano. Cosa ti ha spinto a vincere sposare questo progetto?
“Il progetto Pomigliano mi ha subito entusiasmato. Dalla prima chiamata che ho ricevuto il voler rappresentare una società campana che aveva grandi progetti per me era un onore. Quindi ho accettato convinta della bontà del progetto di questo club”.

Puntavate a vincere quel campionato di Serie C? Che ricordo hai di quell’annata?
“Si l’obiettivo della società in quel campionato era di fare subito il salto in Serie B. Di quell’annata porto indubbiamente con me il ricordo di aver chiuso la stagione da imbattute”. 

L’anno scorso eravate l’unica squadra del Sud in Serie B. Da neopromossa pensavate di poter fare così bene?
“Da neopromossa il primo pensiero, come giusto che sia, è sempre quello di salvarti e prendere confidenza con la categoria. La squadra si era rinnovata ma nonostante tutto siamo arrivate al giro di boa al primo posto. A quel punto le nostre prospettive sono cambiate e abbiamo cominciato a credere di poterci giocare qualcosa di importante”.

Una stagione comunque positiva ha visto un cambio in panchina con l’arrivo di mister Tesse. Cosa è cambiato con l’arrivo del nuovo tecnico?
“Mister Tesse ha portato con sé tutta il suo bagaglio di esperienza. La sua presenza è stata importante in partite fondamentali come Tavagnacco e Como: è un tecnico capace di preparare la gara nei minimi dettagli e per raggiungere il successo finale è stato sicuramente un valore aggiunto”.

Per te l’addio al calcio giocato. Quanto ti dispiace aver smesso ora che il Pomigliano è in Serie A?
“Ricordo che ero in ritiro con la mia squadra di beach soccer il Lokrians. Il mister Gianluigi Mardente mi disse che quando arriva il momento di smettere lo capisci da sola, perché ti viene da dentro. Forse si sembrerà strano ma nel momento del mio arrivo in Serie A ho appeso i guanti al chiodo, credo di aver chiuso la carriera in bellezza con la seconda promozione consecutiva”.

Per te ora un nuovo ruolo, quello di team manager del Pomigliano. Quanta voglia c’è di cimentarsi in una veste nuova in un campionato così prestigioso?
“Vestire subito i panni di team manager per me è un grande onore, soprattutto perché mi confronterò con veri professionisti del settore di tante squadre blasonate. Non vediamo l’ora di iniziare tutti questa avventura”.

Siete a lavoro da diverse settimane. Come è andata questa fase di ritiro per voi?
“Direi che è andata molto bene. Qualche pedina nuova si è integrata nella rosa: la fase iniziale della stagione si sa che serve oltre a lavorare sotto l’aspetto tecnico anche per consolidare il gruppo, aspetto fondamentale per trovarsi pronti per la nuova annata”.

Quali saranno gli obiettivi per voi nella stagione alle porte?
“Finalmente ci siamo. Ci teniamo a fare una buona figura in questa categoria: innanzitutto pensiamo a fare i punti che ci servono e poi tutto quello che di buono verrà in più lo raccoglieremo volentieri”.

Siete arrivati oggi a Torino per l’esordio contro la Juventus. Avete affrontato le bianconere in amichevole ed è andata bene. Siete pronte per la gara di domani?
“Sicuramente al sorteggio immaginavamo di prendere subito una big ma non di partire con il botto. Sicuramente l’amichevole ci ha dato grossa fiducia e abbiamo capito di poter stare in questa categoria. Sulla gara di domani sarà come sempre sarà il campo a parlare, daremo il massimo in ogni singola gara per restare in questo campionato”.

In due anni il doppio salto dalla Serie C alla Serie A, grazie alla voglia della società di investire nel femminile. A tuo avviso è una strada che altre società maschili non di primissima fascia, invece di spendere nelle serie minori, potrebbero intraprendere puntando ad affermarsi in campo femminile?
“Sicuramente trovare una società che investe nel femminile al giorno d’oggi, nonostante la visibilità che c’è, è difficile. Credo che chiunque conosca il femminile resti sicuramente affascinato da questo mondo. Spero in futuro che altri club possano seguire le orme del Pomigliano, che in due anni è balzato dalla Serie C alla A grazie ad un club che ha creduto da subito in questo tipo di progetto”.