È arrivata in Italia da un mese ma è già pronta a prendersi la Serie A Femminile. Karin Lundin, classe 1994, è l’ultimo arrivo in casa viola per il reparto offensivo di Patrizia Panico. I primi trenta giorni sono trascorsi senza problemi tra Firenze e Roccaporena e adesso la svedese è pronta ad affrontare la sua prima stagione italiana.

Quando ho saputo dell’interesse della Fiorentina ho detto subito di sì” ricorda Karin che arriva dal KIF Orebro, squadra della Svezia centrale “conosco la storia di questo club e ho capito che è dove volevo giocare. Dopo tanti anni in Svezia volevo una nuova sfida per crescere. Il movimento in Italia sta migliorando molto e credo sia un buon palcoscenico in cui giocare”.

Essere svedesi a Firenze non è facile all’inizio, ma Karin – come molti suoi connazionali/e – non ha avuto problemi ad adattarsi. “Qui le persone sono molto calorose e accoglienti, mi sono sentita subito accettata e inserita dal primo giorno. Non vedo l’ora di parlare meglio l’italiano per comunicare con tutti!”. Calcisticamente parlando, invece, la differenza è quella che si aspettava. “Il calcio qui è più tecnico, più diretto mentre in Svezia giochiamo con più fisico. Mi dovrò adattare un po’ ma sto già lavorando per introdurre il mio stile di gioco svedese con le particolarità del gioco italiano”.

Una “woman on a mission”: il compito di Karin è segnare e far segnare. In un reparto che già conta sull’esperienza di Sabatino, la versatilità di Monnecchi e la personalità di Piemonte si sono aggiunte anche Martinovic e Lundin. E se ci aggiungiamo le giovani Zazzera e Baldi, allenate dalla macchina da goal Panico, la Fiorentina può diventare un serio problema per le difese avversarie. Sulle orme dei più famosi attaccanti della storia viola, anche Karin Lundin avrà su di sé una pressione importante che però non la spaventa. “Sono consapevole dell’importanza del mio ruolo e di quello che devo fare per la squadra ma sono pronta. Poi con un coach come Panico non posso che imparare molto”.

È infatti un’ex attaccante a sedere oggi sulla panchina viola, anche se Patrizia Panico non ha bisogno di presentazioni. “La conoscevo perché è stata una grande giocatrice” racconta Karin Lundin “come coach mi lascia libera di interpretare l’azione e di agire. È davvero “open minded” non soltanto con noi attaccanti ma con tutta la squadra”.

La prima sfida per le Viola sarà il Sassuolo, un inizio abbastanza in salita. “È vero è un inizio tosto ma se vogliamo giocare ai massimi livelli dobbiamo iniziare subito bene e mantenere l’asticella alta per tutta la stagione. Non vedo l’ora di iniziare e di mostrare cosa questa squadra può fare”.

La grande novità della giornata sono le porte aperte allo stadio: muniti di documento e green pass, sarà possibile acquistare in prevendita il biglietto ed assistere alla partita dopo un’assenza lunghissima dagli spalti. Una prima per i tifosi e una prima per Lundin che potrà assaggiare il tifo viola “I tifosi mi hanno accolta già dal mio arrivo, mi hanno fatto sentire il loro supporto e spero di incontrarli di persona. Ovviamente in campo dai sempre il 100% ma con il tifo sugli spalti riesci a dare un 10-20% in più e spero di far bene per loro sapendo che saranno con noi”.

Idee chiare e tanta voglia: così si presenta Karin Lundin all’inizio di un’avventura che può cambiarla profondamente. “Sono qui per crescere come persona e come calciatrice. Spero di migliorare sotto diversi aspetti, per essere una giocatrice più completa e anche una persona ancora più indipendente. Tra un anno sarò la stessa Karin di sempre ma con grande fiducia in me stessa e nelle mie capacità: voglio essere la persona e la compagna di squadra di cui il team può fidarsi”.

Il countdown per il debutto delle Viola è partito: domenica alle 20.30 allo stadio Ricci di Sassuolo (diretta TV su TIMVISION) Lundin e compagne daranno il via alle ostilità contro le neroverdi di Piovani nella nuova Serie A Femminile 2021/22.

Credit Photo: ACF Fiorentina