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Rientrare da un lungo infortunio non è facile, così come non è facile affrontare un’avversaria tosta come l’Inter per tutti e 90 i minuti, più quelli di recupero, dopo un calvario come quello che ha dovuto affrontare Martina Rosucci, autrice di una prestazione esemplare, ancor di più se si considera che si sta pian piano adattando al ruolo di difensore centrale.

La calciatrice della Juventus Women ha rilasciato alcune dichiarazioni dopo la vittoria contro l’Inter, e ha aperto la conferenza commentando proprio l’atteggiamento che tutte le bianconere hanno avuto dal primo all’ultimo minuto del match, caratterizzato da momenti di difficoltà che, però, sono stati gestiti alla perfezione sotto il segno della parola d’ordine “carattere”: «Devo dire che in questa partita si è visto tutto il nostro carattere. Abbiamo affrontato una settimana difficile, quella contro la Roma era la prima sconfitta in campionato, e volevamo dimostrare che è stato soltanto un passo falso. Oggi sono contenta, perché ho visto il fuoco negli occhi di tutte. Tutte avevamo voglia di portarci a casa questo risultato, credo si sia visto fin dai primi minuti, e siamo state brave anche a soffrire, che non è scontato, perché penso sia una caratteristica delle grandi squadre, e sono molto orgogliosa di noi.»

Il suo rientro da titolare per tutta la partita è combaciato con una delle più difficili e importanti della stagione. La numero 8 ha atteso questo momento con molta pazienza, e vivere una partita così importante nella retroguardia ha galvanizzato lei e tutta la squadra a dare il massimo per portarsi a casa la vittoria e i 3 punti, importantissimi per staccare sulle inseguitrici. La calciatrice ha aiutato in prima persona la squadra al meglio delle sue possibilità, facendosi trovare pronta al posto giusto e al momento giusto: «Ho aspettato questo momento con pazienza, cercando di lavorare ogni giorno per farmi trovare pronta nel momento in cui si sarebbe presentata l’occasione. Dentro di me sapevo che sarebbe arrivata, e dovevo farmi trovare pronta. La cosa che mi crea più felicità è aver aiutato la squadra in un momento difficile e soprattutto in un crocevia: sapevamo che cosa voleva dire oggi vincere, cosa voleva dire perdere, e per me l’importante è esserci stata in questo momento difficile per la squadra, perché per me questa squadra è tutto, e quindi sono contenta del momento in cui mi è arrivata quest’occasione.»

Il “noi” che viene sempre prima dell'”io”, mantra della squadra da inizio stagione, anche se Martina Rosucci ha dovuto dedicare molto tempo a se stessa, dopo l’infortunio, per poter tornare a pensare al plurale. Quel “noi” è di nuovo centrale nei suoi pensieri, ed è una sensazione che le dà immensa felicità e che ha rappresentato la sua partita, fatta di sacrificio, di indicazioni alle compagne in difesa e davanti, nonché di solidità a livello fisico e mentale: «Penso che la mia condizione fisica adesso mi aiuti a esserci anche per le altre. Ho dovuto concentrarmi su di me, perché ovviamente è stato un lungo periodo, però adesso il fatto di riuscire a esserci per le altre fa avere a me la sensazione di essere tornata, perché il mio ruolo non è soltanto pensare a me, ma anche aiutare. Oggi giocava Mathilde, che aveva comunque bisogno di comunicazione: è una ragazza intelligentissima che ha fatto un’ottima prestazione insieme anche a Marti [Lenzini], abbiamo comunicato tanto perché era importante», ha dichiarato, per poi scherzare sulla sua costante presenza verbale e a tratti “fastidiosa” in campo, qualcosa che c’è sempre stato, anche quando non ha potuto partecipare fisicamente alle partite, e che aiuta lei e anche tutte le altre a tenere alta la concentrazione: «Oggi c’è stata una grande comunicazione in campo, sono sempre lì con la mia voce da cornacchia [scherza], è una cosa che ho da sempre, e serve anche tanto anche a me per rimanere concentrata.»

Ilaria Cocino
Nata a Torino nel 1998, si appassiona al calcio e all'atmosfera magica degli stadi fin da ragazzina. Laureata in Traduzione presso l'Università degli Studi di Torino, attualmente è traduttrice freelance dall'inglese e dallo spagnolo e si occupa anche di editoria. Da sempre affascinata dal mondo del giornalismo sportivo, prova a coniugare la sua passione per il calcio femminile con quella per le lingue per immergersi anche in quello internazionale.