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Il passo falso delle bianconere, che non hanno avuto la prontezza di trovare il guizzo per allungare ulteriormente sulla Fiorentina, ha fatto sì che l’allenatore delle Juventus Women, Massimiliano Canzi, abbia espresso delle parole dure nei confronti della partita giocata dalle sue ragazze, forse la più brutta della stagione, Champions compresa.
A pesare, in questo contesto, sono state le imprecisioni e l’incapacità di trasformare in goal le clamorose occasioni che le bianconere sono riuscite a creare contro un Sassuolo determinato, affamato e cinico, capace invece di sfruttarle pienamente. Un peso specifico non indifferente ce l’hanno anche gli errori del portiere Proulx che, per quanto determinante nel deviare un paio di tiri insidiosi, ha regalato due tiri preziosi a Chmielinski, bravissima a fiutare l’occasione da goal e, di conseguenza, a scrivere il suo nome per ben due volte sul tabellino dei marcatori, da vera bomber.

Il tecnico della Juventus, però, non biasima soltanto gli errori di Proulx, in quanto le bianconere hanno, in generale, giocato un match sottotono e spinte, forse, da una certa sicurezza derivante dal vantaggio di Girelli messo a segno in avvio di gara: «Gli errori capitano, oggi li abbiamo pagati a carissimo prezzo. Sono più rammaricato perché non abbiamo giocato il primo tempo, il nostro primo tempo di oggi è stato quanto di più lontano che esiste dall’essere una “grande squadra”, non possiamo permetterci di regalare quel tempo, a nessuna squadra in Italia. Il Sassuolo ha fatto la sua partita, l’ha giocata bene e si è portato a casa un pareggio meritatissimo. Dobbiamo solo rammaricarci di noi stessi, perché se fai 24 tiri in porta e ne metti 4 nello specchio è chiaro che dobbiamo lavorare, abbassare la testa, pedalare, e pensare solo a giocare a calcio.»

La parole chiave “atteggiamento” e “fame”, usate a profusione dall’inizio del campionato e che, di fatto, incarnavano lo spirito della Juventus Women nella sua totalità, contro le neroverdi sono invece venute a mancare, e il risultato è un esempio calzante di come la squadra abbia preso sottogamba la partita e non abbia provato, “fino alla fine”, a concretizzare. Insomma, il girone di ritorno non è cominciato come la Juventus avrebbe sperato, e non resta che concentrarsi per tornare in carreggiata: «Sicuramente oggi l’atteggiamento del primo tempo non m’è piaciuto, ed è stato di certo enfatizzato dal fatto di aver fatto goal subito, qualcuno ha pensato che la partita fosse facile, ma così non è stato. Nel secondo, al di là del non essere riusciti a concretizzare, abbiamo creato tante palle goal, ma dovevamo essere un po’ più bravi a concretizzarle. Non si può pensare di fare 24 tiri in porta e che solo 4 finiscano nello specchio. Non credo che la partita contro l’Arsenal o quella che ci aspetta abbiano influito, bisogna essere più presenti nelle singole partite: se pensiamo di vincere solo perché abbiamo la J sul petto, abbiamo sbagliato.»

Ilaria Cocino
Nata a Torino nel 1998, si appassiona al calcio e all'atmosfera magica degli stadi fin da ragazzina. Laureata in Traduzione presso l'Università degli Studi di Torino, attualmente è traduttrice freelance dall'inglese e dallo spagnolo e si occupa anche di editoria. Da sempre affascinata dal mondo del giornalismo sportivo, prova a coniugare la sua passione per il calcio femminile con quella per le lingue per immergersi anche in quello internazionale.