E’ la terza presentazione che facciamo, in 3 anni sono cambiate tante cose“. Così ha esordito ai microfoni della società Francesco Tripodi, Amministratore Delegato del Napoli Femminile, in occasione della presentazione di squadra e società alla vigilia di una nuova stagione partita dal ritiro a Rivisondoli.

La squadra partenopea è approdata in Serie A dopo un percorso pieno di emozioni e vittorie che l’hanno portata a combattere con le grandi, e già affermate, corazzate della serie maggiore, senza mai indietreggiare di un passo. La voglia di lavorare sodo e portare a casa prestazioni importanti è sempre stata una costante in casa azzurra, e con l’avvicinamento del professionismo l’impegno e la passione verranno riconosciuti anche a livello legale.
Il professionismo – ha continuato Francesco Tripodi – è una condizione, non una figura giuridica, perché noi ci sentiamo professionisti già da tantissimi anni per l’approccio con cui stiamo affrontando questa avventura. Abbiamo una società organizzata in maniera efficiente, lo scorso anno abbiamo fatto un’esperienza in A molto formativa. Alcuni dicono che ci siamo salvati, io dico che ci siamo laureati. Quest’anno, per organizzazione e per prestazioni, combatteremo al meglio con le grandi“.

L’Amministratore delegato azzurro chiude l’intervista con una menzione speciale al Pomigliano, neo promosso in Serie A e vicino di casa delle azzurre. Nella prossima stagione ci sarà un derby tutto campano: “A noi fa piacere perché sarà sicuramente megafono comunicativo per la diffusione dello sport”. Vedremo quindi un incontro entusiasmante tra due squadre che, oltre alla provenienza geografica, hanno in comune un dettaglio non da poco che può essere limitante: “Noi assieme al Pomigliano rimaniamo le uniche realtà della Serie A femminile a non avere il comparto maschile. Noi abbiamo trovato la soluzione, che è l’azionariato diffuso, oltre alle forze e alle energie del nostro presidente e dei nostri soci che sono sempre vicini. Ci impegneremo con tutte le nostre forze per essere all’altezza e per non far sentire la mancanza dei mezzi finanziari e organizzativi che hanno lo squadre con il settore maschile, più strutturate di noi“.

Credit Photo: Napoli Femminile