Neanche stavolta la Fiorentina Femminile è riuscita in quel sussulto d’orgoglio, visto a Vinovo, che avrebbe potuto toglierla dalle zone calde della classifica. Non solo, la vittoria dell’Empoli in trasferta contro l’Hellas Verona, pone ancora più a rischio il gruppo di Patrizia Panico che ora attende il risultato odierno del Napoli. Resta l’amarezza di un’altra gara perduta senza appello e una miriade di quesiti sul come si sia potuti arrivare ad una situazione simile. Tuttavia rimangono ancora delle gare da affrontare. Anzi, al prossimo turno ci sarà proprio l’Hellas fanalino di coda a Firenze. Una vittoria potrebbe riaprire i giochi salvezza ma l’ennesima sconfitta potrebbe essere la condanna definitiva alla Serie B di una squadra che, la scorsa estate, era stata creata per lottare per il vertice.

Se piangono le viola, di certo sorride un ex come Antonio Cincotta. Il tecnico lombardo ha “vinto la sua sfida più difficile”, come ha scritto sui social al termine della vittoria contro la sua ex squadra. L’allenatore blucerchiato aveva un solo scopo in questa stagione: trasformare un gruppo di singole individue in una squadra e giungere alla salvezza quanto prima. Con sei gare ancora da giocare la Sampdoria ha raggiunto il suo obiettivo essendo ormai matematicamente lontano a sufficienza dalla zona retrocessione. L’ex coach gigliato merita quindi tanti applausi e tanti complimenti per la sua impresa. E nonostante a Firenze ormai il suo ciclo fosse concluso c’è chi inizia a capire che forse tenerlo per un’altra stagione o come dirigente responsabile del mercato non sarebbe stata una cattiva idea. Ma ormai quella chance è sfumata; Cincotta guarda al futuro. Guarda alla sua nuova creatura che continua a plasmare e a migliorare, puntando il binocolo già alla stagione successiva.

Tornando alla causa gigliata, inutile stare a qui a discutere su chi abbia colpe e chi meno. All’interno dell’ambiente viola non funziona più niente; è tutto rotto. I nuovi innesti non riescono a risultare decisivi, altri non si sono ancora ambientati e altri addirittura hanno dovuto rinunciare per cause di forza maggiore a salvare questa squadra. La Samp affonda la Viola grazie a due reti meravigliose di Wagner prima e Martinovic poi. Già, Melania Martinovic, proprio lei. Quella calciatrice che era stata presa per far rifiatare Sabatino ma che alla fine a Firenze ha dovuto accomodarsi in panchina fissa. Alla Samp avrebbe trovato l’ambiente ideale e lo sta dimostrando. A parte il goal di questa giornata, Martinovic ormai sembra aver assimilato gli schermi di Cincotta. La Fiorentina può recriminare per la doppia traversa di Giacinti e Lundin ma quando Mascarello spara in aria un pallone a porta vuota significa che non solo l’attacco è spuntato, ma manca quella cattiveria agonistica che dovrebbe farti spaccare il mondo.

La società però non vuole proprio saperne di esonerare Patrizia Panico. Suona un po’ come la Sindrome di Stoccolma. Pur di non ammettere l’errata scelta di questa estate i dirigenti viola sono pronti a retrocedere in Serie B. Ma i tifosi viola no! E quindi è ora di darsi una svegliata. “Stiamo valutando possibile destinazioni per un ritiro punitivo”, sostiene il DS Mazzoncini a fine gara. “Non ci aspettavamo una situazione del genere. Questo non è un gruppo che dovrebbe lottare per non andare in B. Vogliamo analizzare tutti gli errori e i problemi interni per arrivare alla sfida col Verona nel miglior modo possibile”. Intanto però i giorni passano, la svolta non arriva e la serie cadetta si avvicina inesorabilmente. Restano sei gare da qui fino alla fine del torneo, e le viola devono andare a Milano due volte e ospitare in casa la Roma schiacciasassi. Si prospetta un compito salvezza quasi impossibile ma le ragazze gigliate possono portare a termine l’obiettivo. Poi sarà rivoluzione e si spera che inizi dalla panchina. Perché Patrizia Panico ha purtroppo dimostrato di dover ancora studiare, apprendere e crescere in ambienti più piccoli.