Molte volte nel calcio si schiera la formazione dando per scontato il portiere, in questo caso è il contrario, perché da quando Bardin è arrivata al Verona molte volte le formazioni si sono schierate dando per scontato il mediano. Bianca in mezzo e attorno queste altre. Arrivata per la prima volta in Serie A nel 2017/18 dalla B, dove giocava con il Vicenza, ha giocato tutte le prime 50 partite a disposizione. Un interditore per il fisico, un playmaker per la lunga gittata e il tiro dalla distanza.

#6 BIANCA GIULIA BARDIN
Data di nascita: 7 febbraio 2000
Luogo: Thiene, Vicenza
Altezza: 1,71 m
Nazionalità: italiana
Ruolo: centrocampista centrale
Piede preferito: destro
Caratteristiche: mediano muscolare, tiro dalla lunga distanza
Presenze in Serie A: 57
Presenze Hellas Verona: 39

«Bianca, se ha un difetto, è che pensa troppo, dovrebbe giocare più d’istinto»
Cit. Adriano Bardin

NONNO ADRIANO: LA COSTANTE PRINCIPALE
Sempre presente, sui campi e nei consigli. Adriano Bardin, ex portiere e allenatore dei portieri – anche della Nazionale, del Cagliari, della Fiorentina, del Benfica e dello Stoccarda, per l’allenatore Giovanni Trapattoni – segue con affetto gli anni che la nipote Bianca sta dedicando al calcio. Già dai tempi dello Schio femminile, quando lei è talmente piccola da non poter giocare nemmeno in campionato, poi con i maschi alla Concordia, dove anche Adriano aveva giocato in gioventù tanti anni prima, poi ancora al Vicenza CF in Primavera e in Serie B, per arrivare infine al grande salto in Serie A e all’Hellas Verona. Pochissime le partite a cui è mancato, le trasferte più distanti, altrimenti è lì, vicino a Bianca dagli spalti e in ogni circostanza, nel doppio ruolo che gli compete cioè di consigliere calcistico fidato ma anche di nonno. “Nel 2016/17 ero al Vicenza – ricorda Bianca Bardin – e durante una partita sbagliai un calcio di rigore. Quando a fine gara lui mi chiese perché avessi sbagliato i semplicemente gli dissi: ‘Nonno, go sbaià!’ e lui era contento che non avessi cercato altre motivazioni o scuse. In quella stessa partita avevo però anche segnato e fatto un assist, per quello forse me la cavai tanto facilmente“.

LA SECONDA PARTE LA DEDICHEREI A VERONA
Una città che ormai sente anche un po’ sua, Bianca Bardin ha voluto assolutamente dedicare un pensiero anche a Verona. Una città che per lei ha significato l’esordio in Serie A, il primo anno lontano da casa e anche l’Università. Dopo il primo anno 2017/18 al Verona CF, in cui Bianca ha la fortuna di giocare tutte le partite, arriva l’Hellas Verona. Una stagione, quella 2018/19, che lei stessa riconosce come incredibile per tutte le emozioni e i momenti passati con la squadra. Due le partite fondamentali per lei: Hellas Verona-Tavagnacco 3-1, 1° dicembre 2018, in cui Bardin segna il primo gol della sua carriera in Serie A grazie a una perla balistica da fuori area – dedicando poi la rete all’altro nonno, Gigi, scomparso un anno prima – ed Hellas Verona-Chievo Valpo 1-0, 13 aprile 2019.

TUTTI
Per sua stessa ammissione, la maggior parte dei rapporti più stretti di Bianca Bardin sono, poi, quelli costruiti durante gli anni calcistici. Ogni squadra le lascia qualcosa al di là dell’aspetto sportivo, cioè buonissimi rapporti con le persone che trova lungo il suo percorso, in particolare negli ultimi due anni in cui riesce a confrontarsi con persone molto più esperte. Tra tutte queste c’è certamente Sofia Meneghini – ‘Lola’ – conosciuta nelle selezioni nazionali giovanili e poi incontrata nella ‘sua’ Verona. Un’amica, una compagna di squadra, una coinquilina aggiunta e anche una compagna di viaggi, visto che l’estate, quando i campionati sono fermi, partono insieme all’avventura.

Credit Photo: Hellas Verona Women