Che stagione è stata quella appena conclusa per le Juventus Women? Ovviamente una stagione favolosa, con un cammino in Serie A perfetto e da record, destinato a restare nella storia dello sport, ma anche una stagione di crescita. Le occasioni per crescere sono arrivate dai momenti più belli, ovviamente, ma anche dalle pochissime delusioni dell’annata.

22/22
Abbiamo celebrato tutti i record, ma com’è stato il cammino che ha condotto al quarto titolo di fila? I numeri e i risultati fanno apparire tutto semplice, ma le difficoltà non sono mancate. Le bianconere le hanno, però, nascoste agli occhi esterni, dando l’impressione di volare via leggere anche quando è stato necessario attraversare le tempeste.

Tutto è cominciato contro il Verona, dove si era concluso, in anticipo, lo scorso campionato. Primo tempo equilibrato, poi 2-0 nella ripresafirmato Girelli e Caruso, stesse marcatrici della prima giornata della stagione 2019/20. La seconda gara, contro l’Empoli a Vinovo, ha rappresentato poi subito una tappa importante. Rimonte e controrimonte, contro un avversario ostico e mai domo. Alla fine i tre punti sono bianconeri: decisive Bonansea e la freddezza di Cristiana Girelli.

Tra le tante vittorie, momenti chiave sono stati senz’altro gli scontri diretti contro il Milan. Il primo arriva presto, alla quinta giornata, e si gioca a San Siro. Un grande stadio, una grande avversaria, tre punti pesantissimi: le emozioni si accumulano, ma Girelli non sente il loro peso e trasforma il rigore della vittoria. Un successo che dà ulteriore carica e consapevolezza. Il secondo, a Vinovo, con le rossonere capaci di presentarsi a sole tre lunghezze di distanza: una sola partita che avrebbe potuto rimettere tutto in discussione. Non c’è spazio per discutere: 4-0 senza appello.

 

La prima tempesta cui si faceva riferimento si colloca a cavallo tra la settima e l’ottava giornata. Dopo altre due grandi vittorie contro due avversarie di livello (4-0 a Fiorentina e Sassuolo), nelle due sfide in trasferta contro Florentia e Napoli. In entrambe la Juve soffre e passa in svantaggio, fa i conti con le difficoltà e poi vince. Sei punti e soprattutto un segnale di una forza clamorosa al campionato.

L’altra, passeggera e inattesa, ha assunto il volto degli infortuni. In tante gare Coach Rita Guarino ha dovuto fare i conti con assenze importanti, chiedendo uno sforzo ulteriore alle sue giocatrici. La risposta è sempre state eccezionale: Hyyrynen ha ricoperto il ruolo di centrale di difesa senza battere ciglio, Staskova ha raccolto il peso dell’assenza di Girelli, Cernoia ha saputo regalare gol pesanti nel momento del bisogno, Rosucci ha preso in mano il centrocampo quando la squadra aveva bisogno della sua leadership. Una grande squadra ha reso invisibili le difficoltà. E ha poi esultato con pieno merito.

LE SCONFITTE
In una stagione super, sono arrivate anche alcune delusioni. Tre sconfitte per la precisione, anche se tutte dal sapore diverso. La prima in Champions League, all’Allianz Stadium, contro il Lione al termine di una partita bella e combattuta. Vincono 3-2 le francesi, ma le bianconere lasciano il campo ancora più consapevoli della propria forza.

La seconda sconfitta, al ritorno, lascia un po’ di più l’amaro in bocca: termina 3-0 per le padrone di casa. A differenza dell’andata, le bianconere non riescono a prendere in mano il match e mettere in mostre le loro qualità. Sotto il diluvio di Lione termina l’avventura europea.

La terza è l’unica in Italia: la semifinale d’andata di Coppa Italia contro la Roma. Al Tre Fontane termina 2-1 per le giallorosse, che, pur perdendo al ritorno, passano il turno grazie al maggior numero di gol segnati in trasferta, facendo sfumare così un trofeo. Tre ko diversi, come detto, che lasciano però tanti spunti per crescere e migliorare. E ulteriore fame in vista della nuova stagione in arrivo.

LA SUPERCOPPA
Se la Coppa Italia è sfumata per questione di dettagli, le bianconere non si sono fatte sfuggire la Supercoppa. Il 2021, infatti, è iniziato con un trofeo, vinto a Chiavari sconfiggendo la Roma in semifinale e la Fiorentina in finale. La sfida con le giallorosse è stata complessa, cominciata con un sole quasi primaverile e chiusa sotto i colpi di una fortissima grandinata. Il gol decisivo, nel cuore dei tempi supplementari, porta la firma Cristiana Girelli, mentre la finale contro le viola, dominata, è targata Bonansea, autrice della doppietta decisiva.

PRIME VOLTE E RECORD
Questa è stata la stagione del primo trofeo in bianconero per Lina Hurtig, Dalila Ippolito e Matilde Lundorf, ma anche per le più giovani già aggregate alla prima squadra: Alice Berti, Sara Caiazzo, Valentina Soggiu e Michela Giordano. Per la prima volta la Juve ha segnato 9 gol in una gara casalinga, contro la Pink Bari in una gara ricca di inediti: il primo gol di Cecilia Salvai in campionato con la Juve e il primo poker di Cristiana Girelli in bianconero. A proposito di record, mai Arianna Caruso, prima giocatrice ad aver toccato quota 100 presenze in bianconero, aveva segnato sette gol in un singolo campionato di Serie A. È stata anche la stagione in cui una giocatrice della Juventus è arrivata a 50 reti in bianconero: si tratta di Cristiana Girelli, imitata, a stretto giro di posta, da Barbara Bonansea.

Credit Photo: Andrea Amato