Photo Credit: Emanuele Colombo - Photo Agency Calcio Femminile Italiano

La sconfitta contro lo Sporting Lisbona è già acqua passata: le ricadute psicologiche sulla Roma di Mister Luca Rossettini sono state pressocché nulle e le giallorosse hanno disputato un match nel segno della grinta, della fame e del desiderio di rivalsa contro il Sassuolo del loro ex tecnico, Alessandro Spugna. Al termine del 3 a 0 finale inferto alle neroverdi al “Tre Fontane”, Mister Rossettini ha rilasciato alcune dichiarazioni in zona mista.

L’allenatore ha ammesso che la cosa a cui teneva di più, al di là dei tre punti e la qualificazione alla Final Four, era «una reazione di carattere. Le ragazze hanno messo impegno dal primo giorno, probabilmente abbiamo sbagliato 15′ in due mesi, ma quei minuti pesano. Quello che volevo vedere dal giorno dopo era l’occhio giusto per affrontare il Sassuolo, e adesso tutti insieme con la testa a Lisbona», la risposta grintosa che si aspettava dal gruppo è arrivata e tutte le ragazze hanno dato il meglio per concludere con un risultato rotondo.

Il tecnico, sempre piuttosto contenuto, contro il Sassuolo si è invece “scomposto” un po’ di più per accompagnare le ragazze, soprattutto prima e dopo il vantaggio iniziale, poiché la squadra è in «un momento in cui c’è bisogno di una spinta, se la posso dare io bene. Quello che cerco di fare è che la spinta venga da dentro, ci arriveremo. Il gruppo è fatto di giocatrici giovani, dalle esperte mi aspetto sempre di più. Pretendo il massimo sempre, cerco di incitarle, di spingere a fare quello che sanno fare perché hanno qualità, carattere e voglia di mettersi in gioco. Ogni tanto c’è bisogno di fare un po’ più di fatica, questo ci viene meno facile e allora lì bisogna spingere un pochino.»

Rossettini ha anche speso alcune parole per Alessandro Spugna, l’ex tecnico giallorosso che ha ritrovato la formazione che ha traghettato verso molti traguardi, per la prima volta, in un faccia a faccia da avversario: «Spugna l’ho conosciuto da poco a Coverciano, abbiamo scambiato un paio di battute, è stato molto cortese ed è stato accolto molto bene dopo le vittorie che ha portato qui a Roma.»

Per il tecnico, il coraggio è la parola chiave per scendere il campo facendo tutto il possibile, e spesso rischiare porta a risultati importanti: «Abbiamo approcciato alla partita con un sistema che avevamo utilizzato anche contro lo Sparta Praga nel turno preliminare. Il sistema di gioco conta fino ad un certo punto, quello su cui continuo a spingere è sui principi che stiamo mettendo, sulle idee, sul coraggio. Quando cerchiamo la giocata semplice per liberarci dal problema, lì mi arrabbio seriamente. Si tratta di un passaggio che dobbiamo fare per mettere dentro consapevolezza, anche le più giovani devono scoprirsi e mettersi in gioco e sforzarsi a volte di essere più coraggiose.»

Ilaria Cocino
Appassionarmi allo sport è stato semplice: qualche gol degli Azzurri al Mondiale 2006, qualche punto spettacolare di dritto, qualche schiacciata nel campo avversario, qualche canestro impossibile. Sono un'aspirante giornalista sportiva che segue con passione il movimento calcistico al femminile da ormai qualche anno e tenta, attraverso il suo piccolo contributo, di trasformarlo nella quotidianità di chi legge e di renderlo qualcosa di più di una semplice meteora: il potere delle parole è inestimabile, e spenderle per queste ragazze è un privilegio immenso e una grande responsabilità.