Intervenuto all’interno della trasmissione “I Lunatici” su Radio 2, Sebino Nela ha rivelato alcuni passaggi della sua estenuante lotta contro il cancro:

Sullo stato di salute
“Come sto? La mia battaglia dura da otto anni, mancano dieci giorni alla mia quarta operazione chirurgica. Bisogna parlare di prevenzione. In tutti questi anni ho approfondito molto la cosa, partecipo a iniziative che riguardano questa malattia, questo cancro, che fa numeri terribili, ogni anno. Non ci sono altre strade rispetto alla prevenzione. La medicina è migliorata, ma l’unica vera arma che tutti noi abbiamo è la prevenzione. Noi maschietti abbiamo più paura rispetto alle donne di andare dal medico, tendiamo a rimandare sempre alla settimana prossima, non andiamo volentieri dai medici, mentre oggi anche con un semplice prelievo si possono capire molte cose. Non auguro a nessuno di fare tre anni di chemio, ci sono momenti in cui pensi di non poterne venire fuori. Tra dieci giorni affronterò la mia quarta operazione, dobbiamo fare un po’ di pulizia, abbiamo trovato qualcosa che non va bene, c’è da ripulire un po’

Gli anni alla Roma
“Sono il calciatore che ha vinto di più in assoluto con la maglia della Roma. Uno scudetto, tre Coppa Italia e due finali europee, una di Coppa Campioni, una di Coppa Uefa. Eravamo una squadra fortissima, eravamo vent’anni avanti rispetto agli altri, giocavamo a zona, facevamo quello che fa oggi Guardiola e pochi altri. Forse si poteva vincere qualcosa di più. Il rimpianto è legato più a Roma-Lecce che a Roma Liverpool. Perché c’era la consapevolezza di incontrare il Liverpool più forte della storia, non eravamo preparati a livello internazionale, alla fine ci sta perdere ai rigori. Ma quello che ha dato veramente fastidio a tutti noi è stata la sconfitta con il Lecce. Il campionato era praticamente vinto, abbiamo rovinato tutto. L’addio alla Roma di Pallotta? Non mi sono salutato male, la società ha fatto una scelta, mi dispiace perché stavo facendo una cosa che mi piaceva molto, lavoravo insieme alle ragazze, nella Serie A femminile, in un mondo che sta avanzando a piccoli passi. Ormai il calcio femminile è una realtà. Mi sarebbe piaciuto continuare, ma le società fanno le loro valutazioni. Io non ho detto nulla, le mie figlie hanno avuto uno sfogo, mi spiace, ma l’hanno fatto perché sapevano quanto ci tenevo. Vedremo ora cosa succederà con la nuova proprietà. Mi pare siano partiti bene”.

Credit Photo: Il Romanista