Photo Credit: Bruno Fontanarosa - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano

L’ottava giornata di Serie A femminile ha regalato ai quasi duemila tifosi presenti al “Tre Fontane” un big match con tutti gli ingredienti giusti: equilibrio, occasioni dall’una e dall’altra parte, spettacolo a tratti. Uno dei momenti chiave è stata la rete di Valentina Bergamaschi, MVP del match e colei che ha punito la sua ex squadra nel primo quarto di gara.

La giocatrice ha rilasciato alcune dichiarazioni ai canali ufficiali della Società nel post-partita partendo dall’importanza che questo punto ha per la squadra, in quanto il match non si può riassumere in “due punti persi”, bensì in un’ottima prestazione da parte della squadra: «contro una grande squadra che detiene il titolo questo pareggio vale come l’oro. Rimaniamo comunque a +5, nel secondo tempo abbiamo avuto parecchie difficoltà e analizzeremo bene quanto è successo», dopo la rete di Pinto e la stregua pressione della Juventus la Roma ha infatti abbassato il baricentro e concesso più spazi rispetto alla prima frazione, per questo motivo il punto messo in cassaforte è importantissimo.

Un aspetto su cui le giallorosse dovranno lavorare in vista del prosieguo della stagione è il cinismo sottoporta, che nel primo tempo avrebbe potuto arrotondare maggiormente il risultato, indirizzando diversamente la partita anche dal punto di vista psicologico: «costruiamo tanto ma concretizziamo poco, è stato il tassello mancante in questo ultimo periodo. C’è tanto rammarico per non riuscire comunque a concretizzare tutte le occasioni che creiamo, però siamo sulla strada giusta, continuiamo a lavorare perché penso che prima o poi gli obiettivi che ci siamo prefissate arriveranno.»

Bergamaschi, autrice di un eurogol dalla distanza dritto dritto sotto l’incrocio dei pali, ha infine affermato che la rete ha un valore speciale soprattutto per lo zio, venuto a mancare durante la trasferta negli Stati Uniti delle Azzurre, ed è per questo motivo che quella conclusione è dedicata a lui: «In questi giorni, quando ero in America, è venuto a mancare il mio caro zio. Questo gol è tutto per lui perché mi ha trasmesso tantissima gioia e mi ha portato a non arrendermi mai. Ci sono state tante difficoltà nel nostro percorso e questa è una dedica speciale che va tutta a lui.»

Ilaria Cocino
Nata a Torino nel 1998, si appassiona al calcio e all'atmosfera magica degli stadi fin da ragazzina. Laureata in Traduzione presso l'Università degli Studi di Torino, attualmente è traduttrice freelance dall'inglese e dallo spagnolo e si occupa anche di editoria. Da sempre affascinata dal mondo del giornalismo sportivo, prova a coniugare la sua passione per il calcio femminile con quella per le lingue per immergersi anche in quello internazionale.

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