Giocatrice di origine spagnola ma con una fama internazionale: si tratta della calciatrice Vero Boquete. Ora il Milan è la sua nuova casa, ma anche l’ottava nazione dove gioca e l’undicesimo club a godere delle sue qualità.

Durante le vacanze di Natale rilascia un’intervista a Marca dove racconta un po’ di più della sua carriera e primo impatto con il calcio femminile italiano.

Che ne dici di questi primi mesi in Italia?
Molto buoni, soprattutto perché i risultati sono molto positivi. Siamo nella situazione che volevamo: secondi a tre punti dalla Juventus, pronti a lottare per lo scudetto fino alla fine e con il resto dei rivali con una certa distanza, che ci permetterebbe di occupare un posto in Champions a fine stagione.

Hai giocato in in Spagna, Stati Uniti, Russia, Svezia, Germania, Francia, Cina e ora in Italia. Che livello hai trovato in Serie A?
Mi ha sorpreso positivamente perché è un campionato molto intenso, competitivo, dove non c’è molta differenza tra le squadre e i risultati serrati fin qui ottenuti ne sono la prova.

Hai ricevuto offerte da diversi paesi, ma hai optato per l’Italia. Perché?
Ho finito la stagione negli Stati Uniti ad ottobre e non volevo essere ferma per mesi perché il 2020 è stato abbastanza duro in questo senso. L’Italia mi ha dato l’opportunità di non dover aspettare l’apertura della finestra di mercato di gennaio. Anche il progetto Milan, dove potevo sentirmi importante e aiutare la società a crescere. Ho deciso di firmare fino al 30 giugno e da quel momento vedremo cosa succede.

Dopo la sua quinta tappa negli Stati Uniti, torna in Europa…
Volevo tornare a sentire la cultura calcistica dell’Europa. L’Italia è come la Spagna, l’Argentina, l’Inghilterra, dove il calcio è quasi una religione, lo sanno e pensano tutti. Volevo essere in un posto dove si respira il calcio. E in un club storico come il Milan.

È stata scelta nell’XI ideale della stagione per FIFPro ma ha detto che, sebbene grata per il riconoscimento, non se lo meritava quest’anno…
Il calcio femminile non è ancora accessibile come quello maschile e ci sono giocatrici che non si conoscono perché non si vedono. Comunque per me è un piacere essere in quella lista e apprezzo il gesto delle compagne, ma penso che ci siano altri centrocampisti che hanno fatto una stagione migliore della mia. Penso che dovrebbero esserci più donne spagnole tra quelle scelte. Ho votato per Jenni, Alexia, Irene … e anche Paños è tra i migliori.

Cosa chiedi del 2021?
Salute alla mia famiglia, ai miei amici ea me stesso. E una laurea in Italia. Sono molto competitivo e voglio vincere almeno uno dei tre titoli in palio (Campionato Italiano, Coppa e Supercoppa).