Dopo la partita di Domenica contro la Lazio Women Francesca Soro, difensore classe 1988, si è espressa descrivendo il suo stato d’animo, delle sue compagne di squadra e dello staff dopo la sconfitta contro la Lazio Women. Ha affermato come il fatto di aver giocato un ottimo primo tempo, sia in questa partita che in quella contro il Napoli, abbia dimostrato come le qualità e le capacità siano ben presenti nella squadra. Ha poi ammesso che perdere e non riuscire a portare il risultato a casa sia, a volte, demoralizzante. Migliorare, è il primo obiettivo, oltre che fare il meglio possibile in partita.

Partiamo dal fatto che, si è vero, abbiamo fatto due primi tempi, sia con il Napoli che con la Lazio, importanti e questo ci deve far capire che vuol dire che le qualità ce le abbiamo e a volte perdere, perdere, perdere  o fare qualcosa di buono e non riuscire a trovare i risultati a volte può demoralizzare. Questo, a lungo andare, può portare un po’ poco entusiasmo, perché a volte l’entusiasmo aiuta ad avere quel guizzo che magari quel numero 10 ha avuto in quel momento. Si, è vero, poteva fare e non poteva fare, con i se facciamo poco. Potevamo sicuramente fare meglio in tutti tre i goal, questo si. Quindi, c’è sempre da migliorare, dobbiamo cercare di fare qualcosa di meglio, sicuramente. A volte uno fa tanto, fa tanto poi i risultati non arrivano, un po’ ti demoralizzi. E’ il calcio no? Il calcio è tanta testa e avendo una squadra, sai, a volte capita che una si demoralizzi, l’altra sia in un momento no e questa concatena tutto quindi vediamo un po’ come riusciamo a risolvere queste situazioni. E’ vero che anche nelle altre partite abbiamo fatto bene e non abbiamo ottenuto i punti che meritavamo. Poi meritare, è sempre lì, cioè meriti quando fai qualcosa, se non lo fai… Quindi non lo so, dobbiamo migliorare, è l’unica cosa che posso dire questa. È difficile perché anche noi che siamo dentro cerchiamo di fare il meglio“.

Sono nata in provincia di Cagliari il 29/08/1992. Frequento l'università a Cagliari ad indirizzo pedagogico. La mia passione per il calcio è nata quando ho iniziato a seguire questo sport perchè mio fratello è un grande tifoso del Milan e io cercavo un punto d'incontro con lui. Ho iniziato a guardare le partite, e a comprenderne i meccanismi poi è arrivato quello femminile che mi ha conquistata al punto da sentire un po' mie anche le loro imprese.