“Un tempo infinito è volato, 25 anni della mia vita dedicati al calcio femminile ed alla Fortitudo in modo totalizzante; tanti sacrifici, tante preoccupazioni, tante rinunce, tanti contrasti e discussioni ma nessun rimpianto perché tutto questo l’ho fatto grazie ad una passione interiore, forse smisurata, forse non giustificata ma che mi ha coinvolto perché trattavasi di un piacere derivante da uno sport povero, pulito, genuino, romantico, in un certo senso d’altri tempi. Un modo per restituire quanto ricevuto ai tempi in cui l’unica possibilità di divertimento proveniva da quel piccolo e brutto campetto della chiesa.

In questi anni per la Fortitudo ho fatto di tutto, ma mai ho sentito il peso di tutto ciò e mi sento orgoglioso per aver costruito senza grandi mezzi economici questo continuo e ripetuto miracolo sportivo. Dagli anni magici del Liceo alle tante promozioni ottenute sul campo per mezzo di ragazze selezionate forse più per le loro qualità morali che tecniche. Tante soddisfazioni e tanti traguardi raggiunti al punto che oggi la Fortitudo è considerata una delle società più importanti del panorama calcistico nazionale, rispettata e stimata da tutti e con un bilancio economico sempre in attivo.

E mio dovere ringraziare sentitamente ed indistintamente tutti coloro che ho incontrato lungo questa lunghissima strada e che hanno dato una mano volontariamente e gratuitamente alla Fortitudo perché senza il loro piccolo grande aiuto forse non saremmo arrivati sin qui.
Questa trasformazione era una destinazione obbligata ed in certo senso predestinata, visti i tentativi effettuati col Chievo già una quindicina di anni addietro; la FIGC ha dato la direzione e volendo rimanere a questo livello è necessario legarsi ad un club professionistico e strutturare la società in modo più organizzato, più professionale.

Molti si sono sorpresi per questa mia decisione, ma ancora una volta ha vinto il bene per la Fortitudo, e non il mio interesse personale, come è sempre stato nelle decisioni prese nel corso di questi anni e mi auguro che anche in futuro questa sia la linea guida seguita da coloro che hanno raccolto il testimone.
Saluto tutti, rivolgendomi ai nuovi dirigenti e raccomandando loro di fare tutto con passione, con equilibrio e con grande attenzione ad ogni particolare, perché alla fine sarà proprio questo a fare la differenza, mentre ai dirigenti del Chievo Verona chiedo di credere nel calcio femminile così come credono in quello maschile ed a tutte le ragazze e gli allenatori che stanno partendo per questa nuova stagione esprimo il mio più grande augurio di buoni campionati”.

Giuseppe Boni

Credit Photo: Chievo Verona Women F.M.