Elena Pisani, difensore centrale del Como 1907, intervistata per Discover Como in onda su Como TV, si è raccontata condividendo con chiunque voglia ascoltare e conoscerla, le sue esperienze calcistiche e personali.
Parlando del proprio ruolo sul rettangolo verde non ha esitato a descriversi come un difensore molto fisico e concreto, caratteristiche la avvicinano tanto a quelli che sono i difensori intesi in maniera tradizionale.
“Mi chiamo Elena Pisani, ho quasi 28 anni e sono un difensore centrale del Como 1907 femminile. Forse sono un difensore vecchio stile, cosa ormai non molto comune, ma sono orgogliosa del mio modo di giocare: sono concreta, aggressiva (adoro difendermi dagli avversari) e amo il gioco fisico”.
Il calcio è una passione nata da bambina, quando il suo punto di riferimento era suo fratello. Un po’ per imitazione, nel momento in cui lui ha scelto di indossare gli scarpini, lei ha fatto altrettanto e questo amore per il manto verde e la sfera è continuata anche quando lui ha scelto di smettere. La disciplina l’ha portata a viaggiare tanto: Milano, Stati Uniti, San Gimignano, Genova e adesso Como. Il progetto della squadra lariana era ambizioso, e la forte volontà di vederla vestire la loro maglia ha spinto Pisani ad accettare immediatamente la proposta del club.
“Ho iniziato a giocare a calcio grazie a mio fratello, ha due anni più di me. Quando eravamo bambini, cercavo di seguire il fratello maggiore in tutto quello che faceva e quando ha provato a giocare a calcio, ovviamente ho fatto lo stesso. Poi lui ha smesso ma io no.
È stato un lungo percorso, ho girato molto. Ho iniziato a Milano, poi sono volata negli Stati Uniti, nel Tennessee, è stata un’esperienza incredibile. Dopodiché sono tornata in Italia. Ho giocato una stagione per il Florencia San Gimignano (vicino a Firenze) e poi quattro lunghe stagioni per la Sampdoria, sempre in Serie A. Perché ho scelto di accettare la proposta del Como? Non c’è è una motivazione specifica, forse un’insieme di cose perché tutto qui davvero fantastico. E’ stato come se tutto mi avessero suggerito che sarebbe andata bene. L’estate scorsa ero molto confusa, ma quando il Como ha presentato il suo grande progetto con la forte volontà di avermi e di creare una buona squadra, non ho avuto molti dubbi. Ho pensato che fosse la scelta giusta”.
Essere una giocatrice del Como rappresentando i valori della società è un onore ma anche un onere perché poter giocare in un simile ambiente è una grande fortuna e proprio per questo anche una grande responsabilità.
Il difensore cita la massima ‘Porta avanti l’eredità’ per spiegare come il suo intento sia di dare un valido contributo alla causa comune con il proprio operato in campo. Il suo obiettivo a breve termine, pertanto, è molto semplice: evitare che la sua squadra subisca gol dalle avversarie e dare il massimo come farebbe una vera leader. Questo rende Pisani un punto di riferimento dentro e fuori dal campo per le sue compagne.
“Rappresentare questa maglia è prima di tutto una grande responsabilità, noi giocatrici dobbiamo essere consapevoli della fortuna che abbiamo di ad essere qui, perché ci sono tante persone che sognerebbero di essere al posto nostro. C’è una citazione che mi piace molto che dice qualcosa tipo: ‘Porta avanti l’eredità’. Considerando la visione di questo club, penso che ora che sono qui devo assicurarmi che, quando lascerò il mio posto, la maglia sarà in una posizione migliore rispetto a ora. Il mio obiettivo in ogni partita è non subire gol, è la cosa più importante: la motivazione mi spinge sempre a dare il massimo. Penso che una delle mie migliori qualità sia l’entrare in sintonia con i miei compagni di squadra, specialmente nella linea difensiva, e di mantenere la compattezza. Penso, inoltre, che il calcio mi abbia insegnato molto a far emergere tutta la mia personalità e a capire che esistono diversi tipi di leader. In un certo senso, anch’io potrei esserlo: molte compagne di squadra nella mia carriera hanno trovato in me un punto di riferimento e questo mi riempie di orgoglio perché significa che in questo modo mi apprezzano davvero. Credo che questo mi abbia insegnato che posso essere importante per le persone sia dentro che fuori dal campo, cerco sempre di trasmettere i miei valori come persona prima ancora che come calciatrice. Spero, quindi, di poter essere un modello di riferimento per le ragazze giovani. Sul campo voglio dare il massimo, voglio essere ricordata come qualcuno su cui la squadra può contare e lo stesso concetto vale anche fuori dal campo. Voglio sempre essere un punto di riferimento per chi mi sta intorno e essere ricordata come qualcuno di affidabile e responsabile”.
Fuori dal campo la classe ’97 ama trascorrere il tempo immersa nella natura e, dato che il calcio è la sua passione e uno dei suoi più grandi amori, ogni volta che può invita le sue persone ad anatre allo stadio per godere di un ambiente diverso da qualsiasi altro luogo da visitare.
“Adoro trascorrere il tempo nella natura, quindi qui con il lago, ovviamente, è facile. Adoro semplicemente passeggiare lungo il lago perché si respira un’atmosfera molto rilassata e questo mi aiuta a sentirmi meglio, a rilassarmi e a ricaricarmi. Se un amico viene a trovarmi, la prima cosa che faccio, se c’è una partita combinata, è dirgli di andare allo stadio perché l’atmosfera lì è davvero diversa da quella di tutti gli altri stadi, quindi penso che sia qualcosa che dovrebbero provare. E poi, naturalmente, possiamo passeggiare lungo il lago e prendere il traghetto, goderci una vista molto bella dal traghetto, esplorare il lago il più possibile”. All’amore per la natura – ha raccontato il difensore – si uniscono la meditazione, la lettura e il tempo di qualità con le compagne di squadra anche al di fuori dal rettangolo verde: “Mi piace meditare. Di solito medito forse cinque, dieci, a volte trenta minuti al giorno. Questo mi aiuta molto, soprattutto se lo faccio al mattino, per iniziare la giornata nel modo giusto: più equilibrato, più rilassato, più positivo. Ripeto, amo la natura. Quando sono nella natura, provo una sensazione di libertà, ho un grande bosco proprio dietro casa mia. A volte vado lì solo per fare una passeggiata. Adoro anche leggere libri e passare il tempo con i miei compagni di squadra, anche fuori dal campo”.
In ultimo, ma non certamente per importanza, il pensiero di Elena Pisani si rivolge alla sua famiglia e ai suoi amici stretti che ci sono sempre per lei, pronti a sostenerla anche nei momenti più difficili (come è stato il periodo precedente alla laurea, per esempio):
“In questo momento, ciò di cui sono più grata è la mia famiglia e i miei amici più cari, perché gli ultimi mesi sono stati molto, molto difficili per me, soprattutto a causa dell’avvicinarsi della laurea. E anche perché iniziare un nuovo percorso è sempre qualcosa che ti destabilizza un po’. Ma avere i miei amici molto vicini e la mia famiglia è la cosa di cui sono più grata. Spero che il mio periodo a Como venga ricordato, non so se posso dirlo, ma con una promozione. Ovviamente, questo è l’obiettivo principale”.






