Desidera il ritorno in campo. Inizia a pesare davvero la quarantena forzata, soprattutto per chi come lei è abituata a praticare sport all’aperto. Correre e segnare sul rettangolo verde come ritorno alla normalità tanto agognata. Un libro già completato, «Il sogno di Futbolandia» di Jorge Valdano, per mitigare la reclusione domiciliare e rimanere in tema. Allenamenti adattati tra le mura domestiche. Passatempo e non solo.

Testa a testa da riprendere. Corsa verso la serie A interrotta. Il match della svolta contro la Lazio. Difensore classe 1997, maglia numero 13, la sua  una parabola che ha tratto in inganno il portiere biancoceleste. Da sinistra, Elisabetta Oliviero rientra sul destro e calcia. Palla «avvelenata» verso l’angolo lontano, nessun tocco avversario e rete.

«Il gol contro la Lazio ha permesso di dare un segnale molto importante. Da lì è nata la consapevolezza di dare il meglio in campionato», ricorda orgogliosa Oliviero. La vittoria sulla Lazio nel girone di andata è stato il primo squillo decisivo del Napoli femminile.

E rivolge un messaggio di speranza e fiducia. «Noi non molliamo mai, e quando tutto questo finirà, saremo pronte a ricominciare. E spero, speriamo, che tutti saranno pronti a rimboccarsi le maniche e riprendere la propria vita. Si cade e ci si rialza».

Lectura Dantis e non solo. «No lamentele, no scuse, sì alle azioni. Lo diceva Darwin con la teoria dell’evoluzione. Facciamo andare il cervello, abituiamoci momentaneamente a queste condizioni e rialziamoci già ora, da casa».

Poi sarà il tempo del campo.

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