Photo Credit: Federico Fenzi

Il Chievo Verona Women FM è uscito sconfitto dal derby di Verona contro l’Hellas per 1-0, e, nonostante questo ko, le clivensi si trovano al sesto posto della Serie B a cinque punti dal duo di testa composto da Lazio e Napoli. La squadra allenata da Giacomo Venturi può però contare su un elemento che, sebbene abbia una giovane età, mostra esperienza in campo. Stiamo parlando di Giorgia Bettineschi, portiere classe ’97 e, dopo aver giocato fino la scorsa stagione al Como, ha deciso quest’anno di vestire la maglia gialloblù. La nostra Redazione ha raggiunto Giorgia per risponderci ad alcune domande.

Giorgia cosa vuol dire per te giocare in porta?
«È difficile da spiegare, perché ha talmente tante sfaccettature questo ruolo che solo chi ha provato a stare in porta può capire. A me è bastato un allenamento per poi non uscire più da quella porta. Questo ruolo t’insegna a non mollare mai e a reagire. Devi essere sempre concentrata e pronta ad aiutare e dirigere le tue compagne. Giocare per me è ossigeno».

Come hai capito di avere la passione per il calcio?
«Diciamo che non l’ho dovuto capire, sin da piccolissima impazzivo quando vedevo un pallone. Basti pensare che già all’asilo organizzavo partite con i compagnetti».

Cosa ti ha portato quest’estate a vestire la divisa del Chievo Verona Women FM? Cosa ti ha colpito di quest’ambiente?
«È una società che ho sempre ammirato, per la storia ma soprattutto per la serietà e per l’idea di gioco. Quest’estate quando ho ricevuto la loro telefonata piena di entusiasmo non ho potuto dire di no. Ad oggi per come mi sto trovando posso dire con certezza che non avrei potuto fare scelta migliore. Mi hanno fatto sentire in famiglia sin dal primo giorno».

In queste prime cinque partite il Chievo è sesto con sette punti. Ti soddisfa questa partenza?
«In parte. Sicuramente potevamo fare di più, soprattutto nelle ultime tre partite. Abbiamo regalato qualche punticino qua e là, ma diciamo che essendo all’inizio abbiamo ampio margine per recuperare».

Parliamo del derby perso domenica contro l’Hellas. Cosa è mancato per ottenere un risultato positivo?
«Credo che sia mancata un po’ di lucidità sotto porta e forse anche un po’ di fortuna. Abbiamo gestito bene la partita, ma dobbiamo essere più ciniche».

Nel prossimo fine settimana il Chievo riceverà il Trento. Su cosa dovranno fare attenzione le tue compagne nei confronti dell’avversario che ospiterete?
«Dovremo fare attenzione a tutti perché non è più il Trento che abbiamo incontrato ad agosto. È una squadra sicuramente più organizzata e ci sarà da lottare per novanta minuti».

Che impressioni hai su questa Serie B dopo l’inizio di stagione?
«Mi sembra che ogni anno il livello si alzi sempre di più e sempre più squadre stiano crescendo sotto tutti i punti di vista. A differenza delle altre categorie, credo che sia il campionato più equilibrato».

Tu hai giocato fino lo scorso anno al Como, dove hai ottenuto due vittorie in C e in B. Pensi che possa centrare la permanenza in Serie A quest’anno?
«Non saprei, anche la Serie A ha alzato l’asticella e per di più con questo nuovo format tutto può succedere. Da neopromossa in queste prime partite ha sofferto, ma i tre punti conquistati di recente hanno dato sicuramente energia al gruppo».

Secondo te, il professionismo può far crescere il calcio femminile italiano?
«Diciamo che il professionismo imposto quest’anno favorisce in parte l’espansione. Sicuramente dà più visibilità alle squadre blasonate ma dall’altra parte sfavorisce le realtà minori. Questo è il primo anno e serve un po’ da test, ma in futuro spero che modifichino alcune cose. In primis portando il professionismo anche in Serie B».

Come sei fuori dal campo?
«Sono una ragazza che non ama stare con le mani in mano. La mia giornata inizia alle 6:30 di mattina e finisce alle 21:30 quando torno a casa dagli allenamenti».

Hai già qualche obiettivo che vorresti ancora centrare?
«Ho diversi obbiettivi in testa e spero che a fine anno si realizzino. Diciamo che però fino a maggio, i sogni li tengo nel cassetto, poi vedremo».

Hai un messaggio che vorresti dire alle tue compagne del Chievo in vista delle prossime gare?
«Vorrei dire alle mie compagne che è ora di prendere quel che ci meritiamo, per poi sorridere di nuovo INSIEME!».

La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia il Chievo Verona Women FM e Giorgia Bettineschi per la disponibilità.

Nato il 12 luglio del 1988 a Cremona, Elia ha sempre avuto una grande passione per il mondo del giornalismo, in particolar modo a quello sportivo. Ha tre esperienze lavorative in questo settore, IamCalcio, ManerbioWeek e BresciaOggi, un workshop con l'emittente televisiva Sportitalia, e uno stage curricolare con il Giornale di Brescia. Si avvicina al calcio femminile nel 2013 grazie ai risultati e al percorso del Brescia CF e da allora ha cominciato ad occuparsi anche del movimento in rosa.