Credit: Pro Sesto Femminile

Dopo il grave infortunio della scorsa stagione, Linda Mauri è pronta a ritagliarsi un ruolo da protagonista nell’undici di mister Ruggeri: suo il primo gol sestese nell’amichevole disputata sabato scorso a Cinisello Balsamo contro la Sampdoria terminata 2-2.

Linda sei alla seconda stagione in maglia Pro Sesto: raccontaci come si è sviluppata la tua carriera e quali sono le tue caratteristiche in campo…

Ho iniziato a giocare a calcio a 12 anni alla Speranza Agrate e sono rimasta lì fino alla scorsa stagione, quando c’è stata la possibilità di indossare la maglia della Pro Sesto. Quando mi è stata offerta questa possibilità, all’interno di un progetto ambizioso, ho accettato subito: la Speranza Agrate è stata come una famiglia per me, ma dopo una militanza così lunga era arrivato il momento di cambiare ambiente, rimettendosi in discussione in un altro contesto, ambizioso e competitivo come questo.

Dal punto di vista tecnico, nasco come esterno offensivo: ho giocato anche come attaccante nel rombo disegnato dal mister, mentre se adottiamo il 4-3-3 sono un esterno “puro”.

La tua prima stagione sestese si è rivelata molto breve, purtroppo…

Già. Dopo tre sole presenze ho rotto il legamento crociato. Avevo una grande paura per questo tipo di infortuni, ed ho pensato seriamente di smettere. Mi è mancato moltissimo non poter contribuire “dal campo” alla straordinaria stagione scorsa. E poi l’infortunio è stato una prova dura: è vero che in tanti mi sono stati vicino, scrivendomi messaggi e incoraggiandomi, ma al dolore e alle difficoltà per tornare  in piena forma si è costretti a far fronte da soli.

Sei parte di un gruppo che ha fatto della coesione uno dei suoi punti di forza. Come vivete in spogliatoio questo momento difficile dopo due stagioni di successo?

Il gruppo ha avuto un peso importante nei nostri risultati. Quest’anno la squadra si è rinnovata molto: siamo giovani e proveniamo da esperienze molto diverse: pensate che io fino a 3 stagioni fa giocavo in Eccellenza, mentre qualche ragazza come Beatrice (Abati, ndr) giocava in serie A o all’estero.  Possiamo e dobbiamo crescere anche sotto questo aspetto, lavorando con impegno tutti i giorni: è chiaro che il gol “ci manca”, ma tutte dobbiamo fare di più.

Il passaggio tra Serie B e Serie C sembra significativo: che differenze ci sono tra le due categorie?

L’anno scorso creavamo moltissime occasioni ed opportunità da rete. Quest’anno – visto il livello – le occasioni sono meno: dobbiamo essere più ciniche per concretizzarle, altrimenti rischiamo di non raccogliere quanto meritiamo. La ricetta è il lavoro combinato con tanta attenzione: proveremo a fare di meglio già dalla partita contro la Roma il prossimo fine settimana.

Domanda “fuori campo”: che cosa fai quando non indossi la maglia biancoceleste? Quali obiettivi – sportivi e non – ci sono nel tuo futuro?

Sono al 5° anno della facoltà di legge, oltre a lavorare in un ristorante. Il calcio è un sogno, un’opportunità che si avvera: se tre anni fa mi avessero detto “giocherai con la Pro Sesto in serie B” mi sarei messa a ridere… e invece eccomi qua. Non mi pongo obiettivi per il futuro: io cerco di dare il massimo ogni volta in cui sono chiamata in causa. Spero di poter contribuire alla salvezza di quest’anno con qualche gol: non segno da due stagioni in campionato, la gioia di una rete mi manca moltissimo”

Credit Photo: ProSesto1913.com