Credit: Napoli Femminile

L’iniziativa si intitola “‘Na parola” ma è molto di più che una semplice parola, è un insieme di pensieri, parole e immagini che vogliono raccontare al pubblico le ragazze azzurre per farle conoscere anche al di fuori del campo da gioco. L’idea è partita qualche settimana fa ed è arrivata ora alla quarta puntata, la protagonista di questa settimana è stata Martina Di Bari, classe 2002, difensore pugliese in prestito dalla Roma per questa stagione si è raccontata attraverso qualche parola che le ha fatto da spunto per mostrare alcuni lati di sé stessa che ancora non tutti conoscono. “Iniziamo da “Striscia”…Oltre ad essere la mia coinquilina, la conosco da dieci anni, ho giocato dieci anni insieme a lei a Bari e ora anche qui a Napoli. Basta non la sopporto più(ride ndr)!”. Spende poi  bellissime parole quando le chiedono della parola “mamma”: “La mamma è una delle persone più importanti della mia vita…Ora mi scende la lacrima sicuro…Mi ha sempre aiutato a inseguire i miei sogni ed è grazie a lei che io sono qui ora.” Tasto dolente poi quando le chiedono sulla parola “caviglie”, che significato ha per una giocatrice del suo ruolo, “Sono quelle che un  difensore deve prendere se non prende il pallone e me le sono infortunata anche tante volte…”. Sulla parola mare Martina non ha dubbi, “Il mare è casa, essendo dell’estremo sud (Bari) il mare è a due passi da casa e sono felicissima di avere trovato il mare anche qui a Napoli”. Che cosa sogna Martina per il suo futuro? “Sogni forse la parola principale che un bambino può avere nella testa e io fortunatamente ho esaudito il mio sogno ovvero quello di giocare a calcio e di giocare in altre categorie e in altre squadre. Penso che il sogno di ogni bambina sia quello di vestire la maglia della nazionale e spero di poter realizzare questo sogno.”