Come è stato il passaggio dal calcio a 5 al calcio a 11?
“Ho praticato calcio a 5 per 6 anni a livello agonistico. Il passaggio è complesso: tecnicamente per molti aspetti mi sembra di aver iniziato uno sport del tutto nuovo, mi mancano dei gesti tecnici. Anche a livello emotivo non è facile, a volte prevale un sentimento di inadeguatezza. Sto lavorando su entrambi i fronti per riuscire a dare il meglio. Voglio farcela!”

Influisce sicuramente anche la lontananza dalla tua terra.
“Sicuramente,  sono molto legata a Foggia. Data la situazione di emergenza legata al Covid sono potuta scendere giù poche volte, ma sono comunque bastate a ricaricarmi. Il sostegno della mia famiglia è fondamentale.

Grazie però alla squadra molto unita, e alla società, mi sento più a casa anche qui a Pontedera. Trovarsi bene con il gruppo credo sia un aspetto importante, che incide anche sul rendimento.

Il Mister Ulivieri è un punto di riferimento, mi sostiene in questa transizione: so che ha investito molto su di me. Non voglio deluderlo.”

Il passaggio ha determinato anche un cambiamento di ruolo in campo. Quale secondo te ti si addice di più?
“Tutto è ancora in fase di definizione, ci stiamo lavorando. Nel calcio a cinque ero un attaccante, quindi abituata a segnare. Il Mister mi vedrebbe come un centrale difensivo. Mi affido a lui, ancora non sento un ruolo propriamente mio.”

Sei arrivata a Pontedera nell’anno dell’esordio nel campionato di Serie B. Che futuro prospetti per la squadra?
“Sin da subito ho visto che il livello tecnico delle ragazze era molto alto. Ovviamente la Serie B è tosta, ma siamo determinate a colmare le nostre lacune. Sono fiduciosa, spero nella salvezza.”

Credit Photo: uspontedera.it