Agata, puoi scattare una tua personale fotografia della stagione in corso a poche giornate dalla fine del Campionato di Calcio Femminile?
“E’ stato sicuramente un anno di rivoluzione, oserei dire anche di rifondazione per la nostra squadra, visto che molte ragazze hanno smesso e altre sono andate vie, dunque all’inizio della stagione ci siamo trovate ad affrontare un Campionato molto duro ed equilibrato, dove tutti possono vincere o perdere con chiunque, con una rosa sostanzialmente nuova. Abbiamo pagato un inizio a singhiozzo, dove sicuramente abbiamo lasciato più punti del previsto per strada, nonostante sia nel gruppo che nelle singole individualità avessimo un grande potenziale, solo giocando assieme, alla lunga, abbiamo trovato la giusta quadra e siamo riuscite a toglierci le soddisfazioni che meritavamo. Inoltre, in questa stagione in particolare, chi è rimasto e chi è arrivato ha dimostrato tanto attaccamento alla maglia e ciò, ovviamente, non ha prezzo, un esempio che mi è rimasto in mente è stata una delle ultime interviste del nostro bomber Dalla Santa, che potrebbe tranquillamente militare in serie B, ma che ha dichiarato di essere legatissima a noi e alla tradizione di Venezia, e che ogni volta che indossa la nostra magli si riempie di orgoglio”.

Nella tua carriera da calciatrice quante maglie hai indossato?
“Premesso che ho iniziato a giocare a calcio tardi, fondamentalmente solo due, inizialmente quella del Nettuno Venezia Lido, prima che si sciogliesse, dopo sono arrivata al VFC Venezia, se non erro ci sono da 5 o 6 stagioni, dove vorrei finire la mia carriera. Perché viste le note vicende con l’altra squadra, che si è affacciata a Venezia in questa stagione, è vero che non possiamo più vestire i colori sociali della città, ma la maglia alla fine è solo una casacca, e per me che sono una veneziana doc, è un immenso orgoglio giocare per la mia città, dove tutt’ora abito e lavoro. Fortunatamente in tutta questa vicenda abbiamo potuto tenere l’effige del Leone, che poi è il simbolo per eccellenza di Venezia”.

In che ruolo giochi?
“Sono una centrocampista di contenimento, tanta quantità e forza fisica, ma il motto che mi insegnò un vecchio allenatore è quello di giocare semplice, perché tu diventi forte quando riesci a semplificare il tuo gioco. Io, per esempio, sono abituata a recuperare tantissimi palloni che poi affido ai piedi più educati delle mie compagne, diciamo che la mia specialità sono i colpi di testa e la corsa”.

Quali sono le squadre che ti hanno particolarmente colpito in questa stagione?
“Il Trento è indubbiamente un team molto completo, l’ultima gara che abbiamo giocato contro di loro, dove tra l’altro ho anche segnato, sembrava quasi una partita a scacchi, con noi che pressavamo alti come nostro solito e loro che ci attaccavano di rimessa e sfruttavano ogni corridoio libero. Un’altra squadra, che non merita assolutamente il posto che occupa in classifica ora, è sicuramente il Bologna, che gioca un buonissimo calcio ordinato, ma forse le è mancato quel qualcosa in più in attacco. Poi devo fare una menzione a parte per il Brixen, che penso sia una delle squadre più sportive contro le quali ho giocato, inoltre ha tante qualità anche nelle loro singole giocatrici, tra l’altro tutte giovanissime”.

In vista invece della promozione in serie B?
“Sarà sicuramente un campionato avvincente, con il Venezia F.C. che, secondo me, potrebbe rientrare anche in gioco, non escludo, però, anche il Riccione che, da quando a gennaio ha ritoccato la rosa, ora come ora ha un attacco davvero stellare, poi ovviamente c’è il Trento che conosciamo tutti, ma personalmente mi auguro che ce la possa fare il Vicenza, per la tanta continuità che ha messo in luce in tutta questa stagione, e mi dispiacerebbe se perdessero le ultime partite, per il bel cammino fatto. Inoltre anche qui ci sono tantissime ragazze giovani in campo, che sono il futuro del nostro movimento”.

E il tuo Venezia da qui alla fine del campionato?
“Non mi vorrei sbilanciare più di quel tanto, perché noi al VFC siamo molto ma molto scaramantiche, ti posso sicuramente dire che possiamo ancora toglierci qualche soddisfazione, visto che giochiamo a cuore leggero, che le partite più toste le abbiamo già affrontate e, anche se abbiamo perso il derby di misura, non escludiamo a priori un quinto posto che sarebbe una bella soddisfazione per tutto l’impegno che abbiamo messo in campo in questo difficile anno di rifondazione”.

A luglio arriverà il professionismo nel calcio femminile, il tuo pensiero al riguardo?
“Per me è un buon passo, perché dopo anni si è raggiunto un traguardo del genere. Spero, tuttavia, che resti immutata quella passione che ha sempre contraddistinto il calcio femminile che dovrebbe resistere a questa onda d’urto, anzi spero che la possa cavalcare al meglio e non ne venga travolta, in particolare nei campionati di serie B, C e a seguire”.

Fuori dal terreno di gioco cosa ti piace fare?
“Ho una gran passione per il Padel, mi piace anche il Tennis, ma devo imparare a gestirmi, visto che starei tutto il giorno in movimento, ma magari prima delle partite mi conviene rimanere anche un po’ a riposo, dunque impiego quel tempo per fare un po’ di shopping o da sola o con le mie amiche, poi c’è da dire che ho un lavoro che mi impegna tanto, anche se per il momento ho abbandonato i miei studi (dovevo laurearmi in lettere). Mi piace anche tanto il mondo della poesia”.

Sei sicuramente un personaggio pubblico molto conosciuto, anche per i tantissimi seguaci che hai su Instagram, cosa ci puoi dire al riguardo?
“Nel mio piccolo sono molto ma molto lusingata, diciamo che è una situazione che mi è capitata senza che io l’andassi a cercare, anche perché non ho amato mai più di quel tanto i social. Si tratta di un’arma in più che ho cercato di sfruttare sempre per fare conoscere il calcio femminile e il VFC Venezia. Questo mi ha portato a collaborare con il giornalista Gianluca Di Marzio, che mi ha contattato e mi ha chiesto se gli potevo tenere una rubrica sulla serie A di Calcio Femminile, da lì si sono aperte anche diverse porte come la collaborazione con il portale Sport Today (anche in questo scrivo di Calcio Femminile), e qualche comparsata su Sky, ancora mi domando come mai sono stata tanto fortunata”.

Fra i tanti scatti del tuo profilo Instagram c’è spesso Venezia e ci sono tanti outfit sportivi, come gestisci il tutto?
“Certo di vivere il tutto in maniera distaccata e marginale, ho messo dei paletti fra quella che è la mia vita reale e il virtuale, per quando riguarda Venezia, è vero, da buona veneziana penso che la mia città sia splendida, un vero gioiello da custodire e quando posso le rendo omaggio, come alla figura della donna impegnata nello sport”.

Ti riconoscono in città e cosa ti dicono?
“Sì, qui a Venezia ci conosciamo tutti e per strada in tanti mi chiedono aggiornamenti su come va il campionato del VFC Venezia.. Molti (questa poi è la parte più divertente) chiedono di me a mio padre e lui si diverte tanto per questa cosa, inoltre è un attentissimo lettore di tutti gli articoli che parlano di me, dunque sicuramente leggerà anche questo”.

Social sì, ma tu sei anche legatissima al tuo lavoro vero?
“Assolutamente sì, sono un’operatrice socio sanitaria nell’ambito della disabilità, e questo non lo cambierei con nessun social del mondo, vivo per il mio lavoro e per il calcio femminile, il resto se c’è ben venga, ma non è basilare, diciamo che una piacevole carezza in più.
Le mie compagne le coinvolgo molto, questa è diventata una cosa nostra molto ironica”.

Le tue compagne e le tue avversarie che dicono?
“Fra le mie compagne, che tra l’altro cerco sempre di coinvolgere nelle mie varie storie o nei post, c’è tanta ironia, e quando vedono che prendo il telefono in mano si preparano al peggio, ma partecipano sempre. Con la avversarie per questa cosa non ho avuto mai nessun problema sul campo”.

Nel tuo ruolo di intervistatrice come ti trovi?
“Diciamo che è bello conoscere altre ragazze che fanno il mio stesso sport, mi da una grande carica e mi emoziona, purtroppo non tutte le società danno la possibilità di rilasciare interviste e questo forse è un peccato, perché penso che sia bello e allo stesso tempo attraente verso il movimento coinvolgere più lettori possibili che un domani potranno diventare spettatori del nostro sport”.

Il prossimo anno sarai ancora in campo?
“Assolutamente sì, ho 32 anni e fino a che le gambe mi reggeranno sarò in campo a difendere la maglia del VFC Venezia”.

Per chi ti volesse seguire anche in veste di giornalista? Oltre che su Instagram, Facebook e Twitter?
“Lo possono fare sul sito gianlucadimarzio.com e
su Sport Today, dove curo la sintesi della giornata serie A femminile”.

Credit Photo: VFC Venezia

Danilo Billi
Danilo Billi è un giornalista pubblicista da circa 20 anni. Nativo di Bologna, ha mosso i primi passi lavorativi nella città natale nell’ambito sportivo, seguendo dapprima la Fortitudo Baseball e poi la Pallavolo femminile di San Lazzaro di Savena in serie A1. Per gli anni a seguire ha collaborato con la Lega Volley Femminile, prima di approdare a Pesaro, dove è stato capo fotografo per oltre 10 anni dell’ex Scavolini Volley di A1 e redattore a Pesaro, dove attualmente vive, per il Messaggero, il Corriere Adriatico e Pesaro Notizie (web). Si è occupato del Bologna Football Club per diverse stazioni radio emiliane, come Radio Logica e Radio Digitale, dopo di che ha iniziato a scrivere per la fanzine Cronache Bolognesi e ha collaborato con altri siti e app che si occupano, tra l’altro, di calcio femminile, che negli ultimi anni ha rappresentato la maggior parte della suo impegno giornalistico. Ha scritto due libri di narrativa attinenti al calcio Bolognese e al suo tifo e uno lo scorso anno relativo alla stagione del Bologna calcio femminile edito dalla collezione Luca e Lamberto Bertozzi.