Il Grifone Gialloverde si trova ad appena quattro lunghezze dal gruppetto di testa nel Girone C di Serie C. La squadra romana ha dato inizio alla propria stagione collezionando una serie di buoni risultati che le permettono di guardare avanti con fiducia ed entusiasmo. A facilitare la striscia positiva – malgrado qualche piccolo passo falso – c’è sicuramente l’apporto della Capitana della squadra, Alice Ferrazza, che ha rilasciato in esclusiva alcune dichiarazioni alla Redazione di Calcio Femminile Italiano.
Ferrazza e il suo rapporto con il calcio cominciano molto presto, in un ambiente in cui le compagne di squadra non c’erano e c’erano, invece, ragazzini pronti ad accoglierla nel loro gruppo. Il cammino che la giocatrice ha percorso insieme al pallone l’ha vista girare l’Italia per acquisire, esperienza dopo esperienza, la consapevolezza necessaria per sentire questo ruolo, quello della calciatrice, come qualcosa che va ben oltre la semplice passione: «Gioco da quando ero piccola, prima dai 6 ai 12 anni nella squadra di quartiere con i maschietti, per poi andare alla Lazio dai 12 anni fino ai 24 partendo dalle giovanili fino alla massima serie in Serie A, A2 e Serie B. C’è poi stata la Roma Calcio Femminile per 2 anni in serie B, giocando per due anni la finale per salire in serie A. Ci sono stati il Chieti e l’Arezzo in Serie B, sono tornata a Chieti per 2 anni in C e poi ho deciso di fermarmi a Roma. Sono stata per 3 anni il Capitano a Trastevere serie C, giocando sempre campionati al vertice sfiorando il salto in serie B. Ora questo è il mio secondo anno in C con il Grifone Gialloverde, dove anche qui ho l’onore di essere il Capitano; questo mi dà tante responsabilità, ma mi riempie di gratitudine. Ogni stagione sportiva ti fa crescere, ti insegna qualcosa che porterò per tutta la vita. Quello che sicuramente mi spinge ogni anno a giocare è la passione. Mi trovo molto bene qui nel Grifone Gialloverde, c’è una Società molto solida, con una struttura sportiva forse tra le più belle d’Italia, e non ci fanno mancare nulla», l’avventura di Alice è partita da Roma ed è ritornata lì dov’era cominciata, come un cerchio che si chiude e che, tra Serie A, Serie B e Serie C, ha disseminato la sua vita di soddisfazioni e di, prima di ogni altra cosa, “passione”, il motore che la spinge di giorno in giorno a proseguire per raggiungere gli obiettivi.
Alice Ferrazza non è una calciatrice “classica”, ovvero di quel calcio che si vede in televisione e che, comunque, ha ancora poca visibilità rispetto al maschile. La calciatrice del Grifone Gialloverde vanta infatti una carriera nella Nazionale di Beach Soccer, uno sport che ha scelto di raccontare da persona all’interno del mondo, che lo vive in maniera del tutto complementare a quello “classico” e che vede in questa declinazione non un’alternativa, bensì il giusto completamento anche per la crescita come atleta: «Nel 2021 nasce la Nazionale di beach soccer, e per noi ragazze che già giocavamo da tempo è stato un sogno che si avverava. La maglia azzurra ha dato l’opportunità di far conoscere questo bellissimo sport anche a livello femminile. Penso che sia uno sport molto complementare al calcio, sia a livello di preparazione fisica che di gesti tecnici, si vanno ad allenare aspetti che nel calcio a volte vengono un pochino tralasciati, per esempio l’acrobazia e il dominio della palla al volo. Sentire l’inno italiano penso che sia una delle cose più belle per uno sportivo, il raggiungimento di un sogno, quel sogno che da bambina vedevi solo in tv, ma che allo stesso tempo ti dà tanta responsabilità, responsabilità di onorare la maglia azzurra», l’onore e la responsabilità di difendere i colori italiani fanno di questo sport, che ha sfumature diverse rispetto a quello che si gioca in Serie C, un mondo che dev’essere scoperto per aprire ulteriormente gli occhi su questo sport.
La carriera di Ferrazza al Grifone Gialloverde prende il via due anni fa, nel 2023, in vista della scorsa stagione di Serie C. La Società romana ha scelto di affidarsi a lei per portare esperienza in un progetto ricco di calciatrici giovani e bisognose di avere qualche faro cui riferirsi sul rettangolo verde: «Per me questo è il secondo anno qui al Grifone Gialloverde, sono stata chiamata l’anno scorso per mettere un po’ di esperienza in un gruppo molto giovane. Penso che abbiamo fatto grandi passi in avanti rispetto allo scorso anno: grazie alla Società e allo staff oggi siamo una squadra che può dire la sua ad ogni partita e ha una propria identità, penso che possiamo giocarcela con tutte le altre squadre della nostra categoria. L’anno scorso l’obiettivo era raggiungere la salvezza, e l’obiettivo è stato raggiunto anche con qualche settimana di anticipo, quindi sicuramente è stato un anno positivo e di crescita. Quest’anno siamo una rosa più completa che sicuramente vuole dire la sua anche in questo girone, molto impegnativo. Quello che mi ha convinto sicuramente a venire qui lo scorso anno e proseguire anche in questo è il progetto solido che c’è dietro, si vuole puntare sempre a fare meglio e la Società ci mette nelle condizione di poterlo fare», la Società ha messo sul piatto per la calciatrice un gruppo solido con l’obiettivo della salvezza, raggiunto alla perfezione, per poter apportare modifiche in un secondo momento e, come da copione per una squadra che creda nella crescita e nel progresso, puntare a qualcosa di più di una semplice salvezza, vale a dire un campionato di alto livello. Il Girone C ha dimostrato di essere molto competitivo, come affermato dalla stessa giocatrice, ma il Grifone ha intenzione di provare a dire la sua anche con le squadre che, sulla carta, “ne hanno di più”.
La calciatrice ha ben delineati i punti da seguire per raggiungere gli obiettivi di squadra e quelli personali: «Gli obiettivi di quest’anno sicuramente sono di fare un campionato di livello, essere una preoccupazione per tutte le altre squadre. È un girone molto equilibrato, dove la differenza la fa il dettaglio durante una partita, dobbiamo lavorare e impegnarci per far nostro quel dettaglio, e questo è quello che a volte ci sta mancando. A livello personale vorrei portare questi colori più in alto possibile, ponendoci obiettivi in pochi anni e, chissà, salutare il calcio giocato con una Promozione», lo sguardo di Ferrazza guarda avanti, nel futuro, quando il calcio sarà una passione “passata”, ma solo dal punto di vista della sua presenza sul rettangolo verde, e nella sua determinazione e nella sua grinta si captano sogni in grande.
In un’intervista in concomitanza con gli impegni del beach soccer, Ferrazza aveva affermato che chiunque “capirebbe cosa provo per questo sport guardandomi negli occhi”, ed è una frase che la giocatrice riferirebbe, senza riserve, anche al calcio che fa parte della sua quotidianità da anni sull’erba tagliata. A tal proposito, la calciatrice ha dichiarato che nel tempo ha visto un’evoluzione in positivo di questo sport, e che ci si dovrebbe soffermare su quanto sia già stato fatto per il calcio femminile per, di conseguenza, crescere ancora in futuro. Un tempo per le ragazze era “una semplice passione” e, se adesso si può anche aspirare a qualcosa di più, è così grazie a coloro che si sono battute per farlo cambiare: «Penso che il calcio sia stato la mia vita, e spero lo sarà in qualche modo per sempre: una vita di sacrifici, che però ti dà tanto e ti ripaga ogni giorno. I nostri anni sono stati portati avanti solo dalla passione, non avevamo tutte le possibilità che ci sono oggi. Penso che a volte le calciatrici di oggi non si rendano conto di quante possibilità hanno, noi non avevamo niente, ma avevamo comunque tutto quando entravamo in quel rettangolo che a volte era marrone e a volte verde, quindi sì, sicuramente userei questa frase anche per il calcio.»
Si ringraziano Alice Ferrazza, l’addetto stampa Gian Luca Berruti e il Grifone Gialloverde per il tempo e la grandissima disponibilità.






