photocredit: Jesina femminile

Prosegue in maniera positiva il percorso della Jesina in questo Campionato di Serie C. Le tre vittorie consecutive, infatti, hanno dato alla squadra quella fiducia necessaria per tenere concreta la condizione di poter far bene.
Continuare per questa via, con le trasferte a Chieti e Venezia alle porte, è fondamentale perché le Leoncelle stiano sempre più vicine alla parte alta della classifica.

Di questo, Vallesina.TV ha parlato con DALILA VERDINI, difensore classe 2002 nata a Serra de’ Conti che, militando da ormai 11 anni tra le Leoncelle, è a tutti gli effetti una veterana della squadra del presidente Massimo Coltorti.

La calciatrice ha ripercorso tutta la propria carriera nella Jesina, dalle giovanili ad oggi che fa parte della prima squadra.
La sua passione, come spesso capita, è nata spontaneamente nei giochi dell’infanzia fino alla scelta di far parte di una squadra (prima il Monserra, la squadra maschile del suo paese, e la Jesina poi):
“Giusto, dopo un paio di stagioni nella squadra maschile del mio paese, il Monserra, sono passata alla Jesina, per rimanerci quasi 11 anni.
Fin da quando ero bambina giocavo h24 sempre a calcio, davanti casa, ai vari giardini e campetti del paese. Dopo tanti anni di nuoto, ho deciso ufficialmente di seguire la mia passione e mi sono iscritta al Monserra.”

Si è poi soffermata sui propri obbiettivi, sia personali che calcistici. La laurea in economia all’Università Politecnica delle Marche e dare il proprio contributo perché la squadra raggiunga ciò che si è prefissata all’ inizio del campionato è la priorità.
Il gruppo, come lei stessa ha detto, è formato da ragazze che hanno voglia di dare il meglio  per loro stesse e per i tifosi che numerosi danno il proprio supporto settimana dopo settimana.
I nuovi innesti hanno già conquistato pienamente il loro posto e la loro importanza in squadra:
“Per quanto riguarda gli studi ovviamente laurearmi, per poi proseguire ancora gli studi. Per quanto riguarda invece la Jesina, sto cercando e cercherò di dare il mio contributo alla squadra per arrivare poi a raggiungere i nostri obiettivi prefissati.
Siamo un gruppo davvero molto giovane, pieno di energia, voglia di fare ed imparare per toglierci le nostre soddisfazioni. Ci sono stati nuovi innesti ad inizio stagione che fin da subito si sono integrate molto bene e,  nonostante qualche infortunio tra queste, sono diventate tutte importanti per il gruppo squadra.”

Ha, infine, concluso con le proprie considerazioni sulla classifica e sulle aspettative riguardo le due trasferte dell’ottava e nona giornata di Campionato.
Gli allenamenti settimanali sono serviti alla squadra per prendere consapevolezza dei propri mezzi e delle proprie potenzialità in campo. I risultati ci sono, e sono positivi, per cui il proposito è quello di continuare su questa linea.
Le avversarie della parte alta della classifica sono forti (il Jesina ha già giocato contro Meran e Venezia) ma le Leoncelle stanno crescendo velocemente e questo fa ben sperare per risultati più gratificanti nelle partite di ritorno:
Sicuramente le prime partite sono state quelle più ostiche: lo sapevamo e abbiamo cercato di mettere in campo tutto il lavoro di quelle settimane. Allenamento dopo allenamento stiamo acquisendo sempre più consapevolezza dei nostri mezzi e delle nostre potenzialità dimostrandolo in partita. Dobbiamo assolutamente continuare con questa scia di risultati positivi.
Avendoci giocato con 2 di loro, Meran e Venezia, a mio avviso il livello è molto alto. Tuttavia, credo anche che i nostri margini di crescita siano molto grandi, per cui proveremo a giocarcela al ritorno!”

 

Federica Pistis
Sono nata in provincia di Cagliari il 29/08/1992. Frequento l'università a Cagliari ad indirizzo pedagogico. La mia passione per il calcio è nata quando ho iniziato a seguire questo sport perchè mio fratello è un grande tifoso del Milan e io cercavo un punto d'incontro con lui. Ho iniziato a guardare le partite, e a comprenderne i meccanismi poi è arrivato quello femminile che mi ha conquistata al punto da sentire un po' mie anche le loro imprese.