Incassa il colpo la Solbiatese, impegnata questa domenica nella ventunesima giornata di campionato. 2-4 al fischio finale, su un tabellone dello Stadio “Atleti Azzurri D’Italia” di Gallarate che ha ospitato il Vittuone.
Nessuna vittoria e nessun salto in classifica, quindi, per la formazione locale, che si ferma, così, al quarto posto a quota 44. Meta lontana, ma avvicinata dagli unici due goal neroblù, siglati da Barbini e Marelli; un risultato che conferma quanto fatto in occasione d’andata contro la stessa.

Quella allenata da mister Marsich è una squadra che ci crede e che dimostra di accettare con obiettività la seconda sconfitta rimediata nella metà stagionale. Indubbiamente non basterà tale caduta ad oscurare il positivo bilancio (fatto anche di una crescita in termini di costruzione e maturità nel gioco non indifferente). La chiave sarà non arrendersi!

È stata Federica De Vivo a commentare la prestazione casalinga recentemente terminata: “La partita con il Vittuone, per quanto sulla carta fosse già scritta, si è rivelata tutt’altro. Abbiamo creato molte occasioni, ma loro sono state brave a chiudere ogni spazio e a sfruttare ogni loro azione offensiva. Dispiace molto per la sconfitta, soprattutto visti i risultati delle dirette concorrenti“.

C’è tempo per rimediare: l’attesa è tutta per il prossimo incontro in casa Lumezzane, altra grande forza di categoria. Su ciò la stessa calciatrice ha continuato, dicendo: “La prossima partita contro il Lumezzane penso sia una delle più difficili che dovremo affrontare (ricordando anche la gara dell’andata) e ci dirà molto sul nostro livello generale e sulle nostre ambizioni future. Speriamo, inoltre, di recuperare la forma fisica migliore per la nostra corsa alle prime posizioni“.

Eleonora Mereu
Aspirante giornalista cagliaritana. Quella per lo sport femminile? Una passione nata anni fa, che mi spinge ora ad impugnare una penna per dar voce, nel mio piccolo, alle piccole e grandi realtà. Con le ragazze della Nazionale ho imparato ad apprezzare ancora di più il settore, percependo quanto scrivere sia un privilegio più che una missione, che va portato avanti con rispetto ed un reale sentimento per il movimento.