Hanna Bielak, attaccante e capitana del Brixen Obi che nella stagione appena conclusa ha conquistato il quinto posto nel girone B della serie C, ci ha raccontato il suo rapporto con il calcio e i risultati ottenuti con la squadra, in questa breve intervista.

Hannah, raccontaci i tuoi inizi legati al calcio. Da dove deriva questa passione? Quando hai scelto di giocare in attacco e quali sono i tuoi punti di forza?
“Ho iniziato a giocare quando avevo 6 anni nella squadra maschile dell’ASC Plose. La mia passiona deriva da mio padre, perché ha giocato anche lui e da piccola spesso abbiamo giocato insieme. Il mio punto forte è la velocità”.

Attualmente sei anche capitano della squadra. Cosa significa per te?
Essere capitana è un onore grandissimo per me! E mi piace guidare un gruppo e dare un buon esempio”.

Se dovessi lasciare un breve commento a proposito del campionato di serie C, come lo descriveresti?
“Quest’ anno il campionato per noi è iniziato molto bene, finché non siamo stati perseguitati da alcuni infortuni”

Il Brixen ha concluso nel complesso una buona stagione, conquistando il quinto posto nel suo girone. Diresti che siete soddisfatte del risultato?
“Sì, all’inizio avevamo un obiettivo più alto, però con tutte le sfortune che abbiamo avuto quest’anno siamo soddisfatti con il quinto posto”.

E a livello personale? Come giudichi la tua stagione 2021-2022?
“Devo dire che questa stagione è stata molto dura per me, soprattutto dal punto di vista mentale; siccome la testa svolge un ruolo importante nel definire le potenzialità di un atleta, non ero al top della forma. Ho comunque sempre dato il massimo in ogni situazione e di questo sono contenta”.

C’è un episodio di questo campionato che ricordi in modo particolare e che vorresti condividere?
“Ricorderei la partita in Sardegna, che abbiamo vinto pur partendo con solo 11 giocatrici a disposizione; anche il pareggio all’ultimo minuto contro il Venezia, che abbiamo festeggiato come fosse una vittoria”.

Quali sono le prospettive per il futuro, a livello personale e di squadra?
“Per questo davvero non ho ancora una risposta. È tutto ancora aperto”.

Nella serie A femminile è stato finalmente introdotto il professionismo. Pensi che questa svolta possa avere influenza anche sui campionati minori, come la serie B e la serie C?
“Sì, finalmente… penso che possa avere un’influenza positiva anche sui campionati minori. La mia speranza è che così le donne vengano supportate di più, anche in queste categorie”.