Non solo Alessandro Lucarelli: a pochi giorni dall’addio al calcio del Capitano della prima squadra, lascia anche quello della Femminile, Beatrice Lusignani. Ale ha griffato una maglia gialloblù donata alla “collega” con scritto: “Sono sempre i migliori quelli che lasciano. Con affetto Alessandro”. Il gradito regalo è arrivato al termine di una festa a sorpresa perfettamente organizzata dalla amica, prima ancora che compagna di lunga data – 12 anni di condivisione dello spogliatoio tra Noceto e Parma – Elena Minari, che per l’occasione aveva radunato al “Noce” gran parte delle giocatrici e degli staff tecnico-dirigenziali del Parma Calcio attuale, di quello delle precedenti due stagioni e dell’allora Crociati Noceto.
La scaletta prevedeva il loro arrivo in gran silenzio in uno spogliatoio attiguo a quello del Parma Rosa per poi scendere in campo opposte con la casacca da gioco originale di allora. In seguito l’ingresso tra due ali, sotto lo striscione affisso in tribuna: “La follia di un portiere, il cuore di un capitano. Grazie Bea!”.
Beatrice “alla Pirlo” avrebbe dovuto difendere le due opposte porte in due tempi, ma non se l’è sentita di giocare e così, dopo aver dato il calcio d’inizio dell’amichevole contesa ha preferito seguirla da bordo campo, cogliendo l’occasione di ammirare, tra le altre azioni, l’assist al bacio di Fausto Pizzi (entrambe le squadre erano miste, col supporto di qualche giocatore di sesso maschile) per bomber Rossella Punzi, che si sarà sentita un po’ come Jürgen Klinsmann, nel realizzare il primo gol del match terminato con un epico 4-3 per il Parma Rosa, grazie alle doppiette di Punzi ed Ilenia Fontana, mentre per ll Noceto sono andate a rete: Beatrice Parizzi, Samanta Arrigoni, Fabienne Guarnieri. Al triplice fischio finale di Mister Andrea Bazzini, per l’occasione arbitro, tutte le atlete sono corse verso le rispettive panchine cambiandosi sul campo e sfoggiando le t shirt bianche con le scritte: “Grazie Capitano” e “Grazie Bea”, mentre per lei ne era stata preparata un’altra con scritto: “Due destini che si uniscono, stretti in un istante solo”, sotto la immagine aurea di una delle tante parate al Noce della Bea. Finite le celebrazioni sul campo con il tradizionale selfie di squadra, dopo la doccia, si è festeggiato con il ricco buffet nell’area ristoro all’aperto. Alla fine, appena prima del taglio della torta, Elena Minari ha letto una sua toccante lettera dedicata alla compagna, dai contenuti intrisi di vero sentimento amicale:

Mi sentivo di dover onorare in qualche modo questo momento spendendo qualche parola sulla mia amica Bea, perché prima di tutto siamo amiche, non solo compagne di squadra. Ma questa non è la sede per parlare del nostro rapporto di amicizia né di te come persona, magari lo farò al tuo matrimonio…stasera voglio solo parlare di te come giocatrice e compagna di squadra.
Come giocatrice posso semplicemente dire che sei uno dei portieri più forti che abbia visto in circolazione, negli anni hai fatto miglioramenti incredibili, nelle partite importanti e decisive sei sempre stata impeccabile, ti ho visto fare delle parate impossibili e la tua reattività è da n.1 vero.Dietro al ruolo del portiere c’è una psicologia complessa, sappiamo bene che l’errore di un portiere si ricorda molto più facilmente dell’errore di un attaccante, è un ruolo che non tutti saprebbero sostenere, è un ruolo da persone forti e determinate, il portiere spesso si sente solo, solo nel suo pizzico di follia che lo contraddistingue da tutti gli altri giocatori. Bene…tu sei riuscita ad interpretarlo con grande passione e motivazione ed una certa eleganza, sei sempre stata determinata, ci hai messo il massimo dell’impegno e hai fatto tanti sacrifici per questo sport che amiamo moltissimo e che non vorremmo mai dover lasciare.
Da qualche anno, a fine campionato, io e te ci guardiamo e diciamo “dai l’anno prossimo è l’ultimo, andiamo in serie B e poi smettiamo, ci diamo al tennis” “sì dai, ormai è ora…giochiamo con ragazzine che hanno 20 anni in meno di noi”…ma a chi la raccontiamo, abbiamo ancora lo stesso entusiasmo, lo stesso spirito di sacrificio e la stessa voglia di giocare di quando abbiamo cominciato!E per questi motivi sei diventata un esempio per tutte e per questi motivi sei diventata capitano del Parma Calcio Femminile e simbolo di questa squadra.
Mi mancherai tantissimo, mi mancheranno i nostri momenti, vederti in spogliatoio e sentirmi chiamare cento volte in 10 minuti “Eeeeeelenaaaa”.  Non sto ancora realizzando che dovrai smettere di giocare (se è per questo non ho ancora realizzato neanche che il Parma sia tornato in serie A e che Lucarelli appenderà le scarpette). Giochiamo insieme da sempre e in questi anni il nostro rapporto di amicizia è cresciuto tantissimo, consolidandosi a tal punto da farti diventare uno dei miei punti di riferimento.
 Ci siamo confrontate, spalleggiate, a volte ci siamo scontrate (non hai un carattere semplicissimo, questo va detto!), abbiamo pianto l’una sulla spalla dell’altra e abbiamo riso…molto, insieme abbiamo vinto un campionato e due coppe, è stata una gioia immensa per noi, è stato emozionante, direi indescrivibile. Mi hai sempre sostenuto, anche quando stavo per perdere fiducia nei miei mezzi, so che la tua stima nei miei confronti è sempre stata sincera. Di tutto questo ti ringrazio e non smetterò mai di farlo…ma in cuor mio sono sicura che non sarà un addio al calcio, sarà solo un arrivederci…forse chissà…succederà…
Bea, questo movimento che stiamo portando avanti da anni ha bisogno di noi e della nostra perseveranza e soprattutto  la serie B ci aspetta, anche a costo di farla quando avremo l’età della Pilotta!”

Credit Photo: www.parmacalcio1913.com