La Ternana, formazione umbra reduce dal torneo di Eccellenza regionale, è fresca di ripescaggio in Serie C. La squadra cara al patron Stefano Badecchi, che disputerà il prossimo toreno di terza serie dopo il forfait del Ripalimosani, sarà guidata dai tecnici Simone Pepponi e Marco Migliorini, con l’ambizione di ben figurare. Il team ternano è capitanato dalla centrocampista Rebecca Quirini, al suo quarto anno di militanza in rosso-verde. Abbiamo raggiunto la  classe 2002, al suo quarto anno in squadra, per sondare gli umori in casa umbra.

Rebecca come ti sei accostata al mondo del calcio?
“Sono cresciuta con una fratello e cugini che avevano sempre al piede la palla, ed io all’inizio partecipavo per essere coinvolta nei loro giochi. Ma quel pallone giorno dopo giorno è diventato parte importante e passionale delle mie giornate. Cosi man mano mi sono avvicinata semper più a questo sport”.

Come sei cresciuta a tuo avviso in questo tempo?
“In questi anni spesso mi sono confrontata, spesso, in campo con squadre maschili, che hanno fatto si che io tirassi fuori una grinta e una forza fisica maggiore. Ho giocato per 6 stagioni con l’Accademia e 2 con il Campitello, campionati nei quali credo di essere maturata. Poi, quattro stagioni fa, sono passata al femminile, sposando il progetto della Ternana. Lo scorso anno, poi con grande gioia, ho sentito la fiducia riposta dalla squadra nel farmi essere capitano, che ha portato in me un maggiore senso di impegno e responsabilità”.

Lo scorso anno per te e la Ternana che campionato è stato?
“Si per la prima volta nella sua storia la Ternana ha deciso di costruire la prima squadra, partecipando al campionato di Eccellenza, principalmente costituita da ragazze provenienti dal settore giovanile. Gli obiettivi erano quelli di ben figurare e perché no, se c’è ne fosse stata la possibilità, provare a vincere. Purtroppo il lockdown non ci ha permesso di lottare fino in fondo per raggiungere i nostri obiettivi. La mia stagione passata la valuto positivamente, seppur con qualche infortunio di troppo, le prestazioni sono state buone e arricchite anche da qualche goal importante”.

Ora si avvicina il campionato di C. Speravate nel ripescaggio in terza serie?
“Nel ripescaggio, sinceramente, non ci speravamo più. Poi la felice sorpresa. Abbiamo iniziato appena appresa la notizia, quindi veramente da pochi giorni, l’entusiasmo non manca dopo tutti questi mesi di inattività e tutte le ragazze stanno lavorando al meglio per preparare bene la stagione. Un campionato nuovo che conosciamo poco, sapere se siamo all’altezza o meno risulta un po’ complicato, ma una cosa posso dirla, daremo tutte noi stesse per provare a raggiungere la salvezza”.

Come valuti la crescita del movimento femminile in Umbria?
“In Umbria il calcio femminile sta crescendo un pochino a rilento rispetto al panorama nazionale. Vedo comunque gli addetti ai lavori molto determinati a far sì che questo movimento anche in una regione piccola come la nostra possa diventare un fiore all’occhiello nel panorama calcistico”.

Che ricordi leghi particolarmente al calcio?
Secondo me l’unione di gruppo è fondamentale. Due anni fa eravamo a Bologna per un torneo ed i mister hanno deciso di dividerci in due squadre per farci giocare tutte. Abbiamo combattuto moltissimo, affrontavamo squadre preparate e molto forti ma nonostante ciò siamo riuscite ad affrontarle a testa alta. In particolare ricordo durante una partita la spinta delle compagne in panchina a sostenerci. Sentivoi quella spinta in più per non mollare, e vedere il coinvolgimento e la fiducia nonostante non fossero in camp, per me ha avuto più valore di qualsiasi mio goal o trofei vinti”.