Il Trento Clarentia ha modificato da pochi giorni la sua denominazione sociale in Trento Calcio Femminile, ed è pronto a fare importanti cose anche nella stagione 2020/21 della Serie C femminile. A spiegarci i futuri scenari del sodalizio trentino è la numero uno della società Rita Csako.

Rita cosa significa essere presidente di una società calcistica femminile?
«Sono diventata presidentessa del Trento dal 2008, anno in cui giocava ancora mia figlia, poi lei ha smesso e io sono rimasta, perché mi sono innamorata della passione che le ragazze sentono dentro. Gestendo una società femminile è difficile, poiché nel corso negli anni abbiamo avuto molte difficoltà, come racimolare soldi dagli sponsor, cercare di possedere un campo tutto nostro e affrontare gli stereotipi sul calcio femminile, ma alla fine quelle che muove è l’amore che hanno le ragazze nei confronti del pallone».

Il Trento ha chiuso al quinto posto del girone B di Serie C: soddisfatta di questo risultato?
«Questo risultato, nonostante sia stato concluso in anticipo per l’emergenza Covid-19, ci soddisfa anche per i risultati ottenuti sul campo in questa stagione».

Da Trento Clarentia a Trento CF: come si è arrivati a questa scelta?
«La scelta è partita tanti anni fa, quando dal 1995 ci chiamavamo ACF Clarentia, poi nel 2012, quando siamo state promosse in A2 abbiamo cambiato in Clarentia Trento, e qualche anno dopo Trento Clarentia, per avere più risalto alla città in cui svolgiamo le nostre attività. Nell’ultima stagione siamo arrivati ad una decisione ancora più importante, che è quello di essere una società calcistica femminile di Trento: perciò abbiamo modificato il nome, Trento Calcio Femminile, il logo della società e i colori sociali cittadini, ovvero il giallo e il blu».

Come agirete nella prossima stagione?
«Noi ci siamo fermate fisicamente con le attività, ma abbiamo una gran voglia di ricominciare: per la prossima stagione abbiamo preso il nuovo mister Massimo Spagnolli, ma soprattutto speriamo di cominciare a breve perché e ragazze scalpitano e hanno tanta voglia di tornare in campo, ci auguriamo di fare bene, visto che abbiamo con tanti propositi per l’anno che verrà, ma la cosa più importante è che le nostre calciatrici si divertano».

Secondo te in che direzione sta andando il calcio femminile italiano?
«Coi Mondiali dell’anno scorso abbiamo fatto una gran bella campagna nella nostra città, con le nostre giocatrici che sono andate in giro per far conoscere il nostro mondo: con questo risultato siamo riuscite a creare una squadra di Esordienti. Siamo ancora indietro con l’estero, ma negli ultimi anni ci sono stati cambiamenti anche per la visibilità, come i servizi televisivi sulle televisioni, avere qualche spazio in più sui quotidiani, ma la cosa interessante è che il pubblico sugli spalti prima non si fermava a vederci giocare, poi è lo scorso anno la gente è rimasta a seguirci e piano piano ci stiamo prendendo le nostre soddisfazioni».

Il professionismo femminile arriverà presto anche nel nostro paese?
«Ci vorrà ancora tempo per arrivare al professionismo in Italia, ma sarebbe una cosa per lo sport femminile, perché abbiamo tutti i diritti e doveri degli uomini, ma momentaneamente abbiamo solo doveri».

Ti piacerebbe unire le forze anche col Trento maschile?
«Noi eravamo ad un passo dall’accordo col Trento maschile (che il prossimo anno giocherà in Serie D, ndr) ma per alcuni motivi non siamo riusciti a portarlo a termine. Unire le forze fa sempre bene, ma che il maschile non ci offuschi, e dia risalto anche la categoria femminile».

La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia Rita Csako ed il Trento Calcio Femminile per la disponibilità.

Elia Soregaroli
Nato il 12 luglio del 1988 a Cremona, Elia ha sempre avuto una grande passione per il mondo del giornalismo, in particolar modo a quello sportivo. Ha tre esperienze lavorative in questo settore, IamCalcio, ManerbioWeek e BresciaOggi, un workshop con l'emittente televisiva Sportitalia, e uno stage curricolare con il Giornale di Brescia. Si avvicina al calcio femminile nel 2013 grazie ai risultati e al percorso del Brescia CF e da allora ha cominciato ad occuparsi anche del movimento in rosa.