Credit Photo: Caprera

Il Caprera femminile procede la propria corsa nel campionato di serie C 2023/24: a meno quattro giornate dalla chiusura definitiva, la squadra allenata da mister Cossu deve fare i conti con una continuità assente in termini di risultato, che la vedono attualmente in zona retrocessione.

Dopo l’approdo in categoria, la formazione maddalenina ha trovato subito difficoltà a rapportarsi con opposte di gran portata (sopratutto nel caso dei gruppi già navigati in tale serie e, perciò, con una certa attitudine abitudinaria in tal senso); non concede tregua il girone A occupato, piuttosto ostico e formato da club che puntano ad unico obiettivo: la serie B! Le problematiche interne, però, si estendono anche ad un altro settore.

Il Presidente della squadra Roberto Cau (con un bagaglio pluriennale alle spalle), infatti, attraverso un’intervista a Tag24, è entrato nei dettagli e ha denunciato una situazione, a parer suo, poco piacevole in termini di risorsa societaria: “Presiedo la società da 36 anni, mi occupo di calcio femminile da 42. Più che una passione, lo sport è per me una malattiaha fatto sapereVado avanti nonostante non ci siano miglioramenti; le atlete di serie B e C, come tutte le lavoratrici, non ricevono i contributi, a differenza di quelle di serie A. Si sacrificano, ma non sono agevolate, e più passa il tempo più si trovano a fare i conti coi disagi”.

Si ricorda la rosa variegata a comporre la formazione tutta sarda: “In squadra arrivano atlete da tutto il mondoha poi riferito lo stessotunisine, marocchine, svedesi, brasiliane, argentine, portoghesi, calabresi, piemontesi, liguri, sicule“.

Abbiamo affrontato un campionato nazionale difficile, siamo stati ripescati all’ultimo momento e, abbiamo potuto fare pochissimo, anzi niente: non c’è stato tempo per la preparazione. Ci siamo trovati in difficoltàha aggiunto il presidentesiamo l’unica squadra isola nell’isola. Ogni volta che dobbiamo andare a giocare a Torino, Roma, dobbiamo fare i conti con trasferte lunghe e massacranti“.

Eleonora Mereu
Aspirante giornalista cagliaritana. Quella per lo sport femminile? Una passione nata anni fa, che mi spinge ora ad impugnare una penna per dar voce, nel mio piccolo, alle piccole e grandi realtà. Con le ragazze della Nazionale ho imparato ad apprezzare ancora di più il settore, percependo quanto scrivere sia un privilegio più che una missione, che va portato avanti con rispetto ed un reale sentimento per il movimento.