La lista delle atlete azzurre determinanti in Algarve Cup. Nonostante la finale non giocata, le azzurre hanno messo in mostra grandi qualità. In particolar modo alcune di queste si sono distinte per prestazioni che nelle due gare si sono rivelate decisive per l’esito delle partite.

La prima a cui bisogna far riferimento è di sicuro Valentina Cernoia, non di certo una novità. La centrocampista azzurra nel momento di difficoltà contro il Portogallo ha saputo mantenere vive le speranze della nazionale, creando occasioni e andando a riprendere palloni, tenendo così in assetto il centrocampo. In suo aiuto, nel secondo tempo, è arrivata Elisa Bartoli, altra pedina fondamentale per le due vittorie, soprattutto contro le padrone di casa. Con il suo ingresso in campo Cernoia ha potuto respirare e riposarsi, servendo l’assist dell’uno a uno e trovando nel finale un rigore guadagnato con l’esperienza.

Come già citata, un’altra protagonista di questa Algarve cup è sicuramente Elisa Bartoli. Il difensore dal cuor di leone, nulla la può fermare è nelle due gare l’ha dimostrato. Se nella prima sfida, da subentrata, è riuscita a cambiare letteralmente la mentalità delle azzurre, nella semifinale, partita da titolare, ha dominato la fascia. Dalle sue parti la Nuova Zelanda non è mai riuscita a sfondare, nonostante i continui scambi di posizione tra White, finita addirittura in attacco, Longo e Bowen. Bartoli ha saputo gestire con grande personalità ed esperienza i due match, mostrando segni di ulteriore crescita dopo il mondiale.

Altra atleta determinante per il percorso delle italiane in Algarve Cup è stata Elena Linari. Anche lei atleta di grande esperienza con guizzi da attaccante fino ad ora nascosti. Nelle due gare, nonostante qualche piccolo errore in semifinale, è riuscita a creare un vero muro in difesa. Oltretutto il suo gol di testa contro il Portogallo è stato determinante per il cambio totale della partita. Subentrata a Cecilia Salvai ha sistemato la linea difensiva ed ha mantenuto a distanza le avversarie. Le sue grandi doti sono state di grande aiuto anche contro la Nuova Zelanda. 8 tiri concessi e solamente 1 in porta. La coppia Gama-Linari è insostituibile.

Quando si parla di atlete determinanti non si può non menzionare Alia Guagni. Ogni volta che scende in campo non solo mostra le sue grandi qualità ma le migliora. E’ un’atleta che seppur correndo tutta la partita è capace di tirare fuori altra energia e bruciare le avversarie anche al 90esimo, rendendo la sua presenza in campo fondamentale. Nelle due sfide è stata in grado di gestire la sua fascia, creare occasioni e dare supporto a Valentina Cernoia, soprattutto nella prima gara, con incursioni, dribbling e cross millimetrici. Le sue prestazioni, come visto con la Fiorentina, non vengono mai a meno e sono sempre un livello superiore alle avversarie.

Il debutto con la maglia azzurra della prossima calciatrice è avvenuto in un momento dove la nazionale era in affanno, dunque, da parte della Ct, ci si aspettava un cambio di peso per dare una scossa, invece è entrata in campo una ragazza che da lì a poco cambierà totalmente il centrocampo. Subentra ad una Martina Rosucci stremata, trova il suo spazio e si fa notare. Lei è Marta Mascarello, centrocampista della Fiorentina, classe 1998. Per lei l’esperienza in nazionale trova il coronamento nella gara più importante di tutte, in semifinale contro la Nuova Zelanda. Cattiveria, scelta di tempi perfetti, passaggi a segno e velocità di pensiero. Sembra essere titolare da sempre e annichilisce la sua controparte. Esce all’85esimo con tutti i meriti ed applausi del pubblico presente, in lei c’è un potenziale da sfruttare e da far crescere.

Attaccante di rilievo durante le due gare, grazie ai due gol e un assist, è Cristiana Girelli. Durante la gara contro il Portogallo sembra in difficoltà, gioca quasi nell’ombra,  ma da vera campionessa prende in mano il pallone più pesante di tutti e senza indugi lo insacca portando le azzurre in semifinale. Contro la Nuova Zelanda, invece, Cristiana ritrova se stessa, gara di carattere e di sportellate, realizza un gol importantissimo e firma pure un’assist per Barbara Bonansea. Le sue capacità di grande livello si conoscono e in un modo o nell’altro trova sempre il modo per rendersi indispensabile.

Ben due ragazze a pari merito finiscono nella ”classifica”. Lisa Boattin e Katja Schroffenegger, quest’ultime hanno giocato una sola gara lasciando il segno. Lisa Boattin, contro la Nuova Zelanda entra all’86’ dunque non è da considerare come ”prestazione”. Nella gara contro il Portogallo gioca un primo tempo da protagonista, da lei non si passa e se non bastasse si inventa pure come centrocampista. Nella ripresa l’assetto tattico delle padrone di casa si sposta su Alia Guagni, lasciando in ombra Boattin. Le sue doti alla Pirlo non sono nuove, già in campionato ha mostrato grande maestria con il pallone tra i piedi è anche in nazionale le sue grandi inventive non mancano.

Katja Schroffenegger, salva tutto a fine primo tempo contro la Nuova Zelanda e condiziona la loro prestazione. Ci vogliono grandi doti per intercettare un calcio di rigore, mantenere la calma, tirare giù la saracinesca della porta e rendere nulli gli sforzi delle avversarie. Katja forse è rimasta un po’ in disparte durante la carriera ma, alla sua prima vera occasione fa vedere al mondo di cosa è capace.