Credit Photo: RBFA Photo

Hannah Eurlings, centrocampista, 20 anni compiuti a gennaio, che conta gia’ 23 presenze nella Nazionale maggiore e 5 gol, e’ una delle giocatrici di questo torneo da “tenere d’occhio”. Definita dalla stampa Belga la Eden Hazard della Nazionale femminile, indubbie sono le qualita’tecniche di questa giocatrice energetica che lavora duro per aiutare la squadra.

Le chiedo immediatamente della sua esperienza europea, in specifico dell’intensa partita contro l’Italia e del gol di De Caigny che ha condannato la nostra Nazionale ad un rientro anticipato dagli Europei. “E’ diverso tempo che come Nazionale non ci troviamo tutte insieme ma il gruppo e’ ottimo: ci alleniamo come professioniste e andiamo tutte d’accordo. Grazie agli Europei, sappiamo che possiamo battere l’Italia anche se ci aspettiamo un’Italia con la voglia di riscatto e rivincita. Sara’ una partita competitiva, come lo saranno quelle a seguire, contro Inghilterra e Repubblica di Corea. Credo che l’Inghilterra, in quanto vincitrice dell’Europeo, sia l’avversario piu’ temibile ma penso che battere l’Italia sia importante per la nostra autostima e a confermare che siamo forti come e’ successo con agli Europei, quando eravano “ONE TEAM NO MATTER WHAT”. Allora avevamo tutte un solo obiettivo: arrivare ai quarti di finale e la nostra forza e’ stata avere tutte la testa a quello stesso obiettivo. Credo che questa sia la nostra grande forza anche per questo Torneo. Vogliamo veramente far vedere al mondo e ai grandi club, che siamo delle abili giocatrici competitive e con grande voglia di vincere”.

Hannah e’ sorpresa di sapere che a livello internazionale e’ una delle giocatrici da tenere d’occhio “ma questo non cambia le cose per me e per la mia preparazione al torneo. E’ bello sentire che la stampa straniera inizia a notarmi, ma io voglio solo confermare le loro aspettative. Voglio giocare e confermare che sono una valida giocatrice e voglio far vedere al Mondo quello che posso fare in campo”.

Dal 2019 Hannah e’ in forza al OH Leuven “sono sotto contratto fino alla fine della prossima stagione. Il mio sogno sarebbe giocare all’estero un giorno… Non posso sapere quando andro’, ma voglio essere pronta per quando accadra’ e poi vedremo. A Leuven sono felice: la squadra, lo staff e lo stadio dove ci alleniamo sono fantastici”.

Il consiglio che Hannah da alle giovani calciatrici che vogliono indossare la maglia della Nazionale e’ quello di “lavorare duro e divertirsi. Se giocare a calcio e’ quello che ti piace di piu’, goditi il percorso e prendi un’opportunita’ alla volta. Non essere troppo esigente con te stessa e non metterti traguardi troppo ambiziosi: continua a lavorare, cerca di essere selezionata per le Nazionali giovanili e passo a passo, ce la farai e in men che non si dica riceverai una telefonata dal CT della Nazionale. Almeno questo e’ quello che e’ successo a me. Mi ricordo che avevo 17 anni quando il ct delle Red Flames mi invito’ al mio Primo Raduno con la Nazionale Maggiore e mi sono sentita veramente onorata ed emozionata… Una bella esperienza.”

Hannah vuole dire ai tifosi italiani che ama il Nostro Paese e viene spesso in vacanza per farsi scorpacciate di pasta e pizza. Le piacciono i nostri modi di fare gentili.

Vedere Hannah in azione mi incuriosisce: una giocatrice veramente matura e con idee molto chiare sia sulle sue abilita’ che sulla crescita che vuole fare.

Natascia Bernardi
Appassionata di calcio femminile dagli anni 90, prima portiere, poi arbitro ed ora allenatrice con il patentino di UEFA B in via di lavorazione. È attualmente Academy Manager per la realtà femminile giovanile della Kinetic Foundation ed Head Coach per QPR U12 Girls. Ambasciatrice per Kick It Out - l'associazione inglese contro ogni forma di discriminazione, se non su un campo da calcio o sugli spalti di uno stadio, la si può incontrare in qualche caffè indipendente intenta a leggere una biografia calcistica o un libro di narrativa italiana. Adora ascoltare BBC radio 2 o musica anni 80 quando guida anche se preferisce podcast calcistici in autostrada. Ha vissuto un po' ovunque ma ora è di base a Londra.