L’obbiettivo di ogni agonista è indubbiamente vincere, come disse il grande Ayrton Senna “Arrivare secondo significa soltanto essere il primo degli sconfitti”.
Eppure, anche se, sembra contro ogni logica, esiste la paura di vincere.
Nonostante sembri sfidare la ragionevolezza, questo fenomeno non è poi così raro, infatti il numero di atleti che ne soffrono, in maniera più o meno evidente, va dal 20 al 30%.
Tale costrutto è definito anche come “NIKEFOBIA”  (terminologia greca composta da “nike” vittoria e “phobos” paura), è caratteristica del mondo degli sportivi, soprattutto in campo agonistico, ma può essere riscontrata, anche,  in tutte le situazioni che la vita offre in termini di competizione.
Ma in cosa consiste concretamente questo fenomeno?
Si può parlare di nikefobia quando un atleta seppur dotato di grandi potenzialità, non raggiunge mai livelli elevati di prestazione sportiva a causa di propri comportamenti specifici che assumono le sembianze di un vero e proprio “auto-sabotaggio”.
L’indicatore principale, dunque, è una marcata discrepanza tra le performance in allenamento rispetto a quelle realizzate durante le competizioni. Ma non solo, anche fallimenti più o meno clamorosi ad un passo dal successo oppure il mancare regolarmente gli appuntamenti sportivi più importanti possono nascondere nikefobia.
Ma cosa genera questa fobia negli atleti? La paura di vincere non sembra avere cause del tutto “generalizzabili”, sicuramente dipende dalla personalità ed emotività dell’atleta nonchè dalla sua storia personale.
L’aspetto prioritario da affrontare con un atleta con paura di vincere è intraprendere assieme a lui un percorso volto ad accrescere l’AUTO-CONSAPEVOLEZZA, ossia la consapevolezza si “Sè”.
Accrescere in auto-consapevolezza significa andare ad indagare a fondo tre aspetti molto importanti : l’immagine di “Sè”, la stima di  “Sè” (o autostima) e infine la vulnerabilità del “Sè” (concetto di “Sè” in condizioni di stress).
Concetti come il “Sè” e auto-consapevolezza sono talmente importanti e prepotenti nel percorso agonistico di un atleta che li tratteremo più a fondo nei prossimi articoli.

Dott.ssa Nicole Rubbo
Sport Psychologist