Avv. Flavia Tortorella è sicuramente tra i maggiori esperti di diritto sportivo a livello italiano; la Redazione di Calcio Femminile ha avuto il piacere di farLe alcune domande in merito alla situazione attuale.

Esiste una norma che disciplina i casi di sospensione e interruzione dei campionati per cause di forza maggiore?
“La sospensione ovvero l’interruzione definitiva del Campionato non trova asilo nell’apparato regolatorio della FIGC. Entrambe le ipotesi non sono regolamentate, dunque, si dovranno enucleare delle norme ad hoc al fine di garantire una chiusura regolamentata delle competizioni”.

L’ipotesi della cristallizzazione della classifica potrebbe determinare rivendicazioni dei singoli club e minacce di ricorsi legali.
Una sua opinione in merito?
“Decisamente si. Cristallizzare una classifica non è facile come sembra, se solo si ponga mente al fatto che alcune partite di Campionato sono state disputate da alcune squadre, mentre altre dovevano ancora recuperarle. Sotto diverso profilo, Il criterio del merito sportivo potrebbe mortificare le posizioni di società che avrebbero meritato comunque una eventuale promozione. Il Campionato al cui termine manchino diverse partite, non può considerarsi regolare. Dunque, non lo sono neppure i risultati parziali cui è pervenuto. Le NOIF in materia sono chiare: il Campionato e’ composto da gare di andata e ritorno. Qui mancano all’appello diverse giornate di ritorno”.

Il protocollo della Figc per la ripresa degli allenamenti le sembra attuabile nella Serie A e Serie B Femminile?
“Credo che il protocollo subirà diverse modifiche, molto dipenderà dalla sua formulazione definitiva una volta terminata la fusione dei differenti contributi. Ritengo possibile una sua applicazione solo laddove venga riconosciuto un contributo alle società, al fine di supportarle nella sua concreta messa in esecuzione”.

E per le categorie minori … ad esempio Serie C?
“Stessa identica conclusione. Bisogna incentivare la concreta ripartenza dei Campionati intervenendo anche economicamente, sostenendo la fattibilità del Protocollo per tutti”.

E’ possibile che nel calcio femminile ci sia il taglio degli “stipendi”?
“Tecnicamente non possiamo parlare di stipendi. La controprestazione cui le società di calcio femminile sono obbligate non rientrano nella categoria retributiva, non essendoci alla base un rapporto di lavoro sportivo. Tuttavia, ritengo che anche per le calciatrici potrebbero sorgere problematiche simili a quelle verificatesi nel professionismo”.

Quanto crede possa influire questo momento sull’appeal che si era guadagnato il calcio femminile?
“Il movimento femminile aveva bisogno di un sostegno maggiore anche prima di questa emergenza sanitaria. Ritengo che a livello politico possa e debba farsi molto di più. Se tutti coloro che sono nelle condizioni di aiutare il movimento lavorassero assiduamente, al fine di ricevere i contributi necessari al superamento di questa crisi, si potrebbe pensare ad sua maggiore valorizzazzione, magari trovando soluzioni inesplorate per far sì che si possa ripartire magari proprio dal calcio femminile.”

Ringraziamo Avv. Flavia Tortorella per la disponibilità all’intervista.


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