Credit Photo: Paolo Comba - Photo Agency Calcio Femminile Italiano

Lo sport, come il calcio femminile, è fatto di abilità, determinazione e resistenza fisica. Ma anche di emozioni e superstizioni, aspetti psicologici che incidono tantissimo sulla performance finale. Che si tratti di indossare i propri calzini portafortuna o fare un giro sulla propria slot preferita in un casino senza documenti, magari a tema calcistico, poco importa: i rituali sono sempre esistiti. Le origini dei riti volti a promuovere il favore della dea bendata sono antiche tanto quanto l’uomo. Ma quali sono le altre pratiche più diffuse della nostra squadra? Entriamo nei meandri della psicologia delle giocatrici di calcio e scopriamo le superstizioni che portano fortuna, secondo la tradizione vissuta oggi sul campo.

I rituali del calcio femminile italiano: quello che non ti aspetteresti mai

1. Giocare online prima dl match

Tra le pratiche portafortuna più diffuse tra le calciatrici italiane c’è quella di fare qualche puntata sulle slot di Rolling Slots, un casinò molto conosciuto in Italia per la varietà dei titoli. Piccola curiosità: le sportive del Bel Paese preferiscono non immergersi in giochi a tema calcio, ma amano optare per ispirazione del tutto svincolate dal pallone.

2. I calzini della fortuna

Non importa quante paia di calzini le giocatrici della nazionale italiana possano avere a disposizione, inclusi i modelli offerti dagli sponsor della squadra. Se c’è n’è un paio indossato durante una partita vinta, non c’è spazio per accessori diversi da infilare agli abili piedi delle calciatrici. Questo rito in realtà è comune anche al calcio maschile: Cristiano Ronaldo ad esempio, che segue un’articolata sequenza di superstizioni, cerca di indossare sempre lo stesso paio di scarpini da calcio. Oltre all’aspetto della fortuna, è la sicurezza di indossare un indumento di cui il calciatore brasiliano ha fiducia a giocare una carta importante dal punto di vista psicologico. Visti i successi di CR7, anche i più scettici inizieranno a rivedere le loro convinzioni su amuleti e scaramanzie!

Entrare in campo con il piede sinistro

Un’altra pratica portafortuna molto diffusa tra le nostre paladine del calcio è quella di entrare in campo muovendo il primo passo con il piede sinistro. Si dice che l’arto sinistro sia di buon auspicio nel mondo del calcio e di conseguenza, molti sportivi preferiscono non rischiare di indispettire la dea bendata, scegliendo di fare il loro ingresso in campo con il piede destro.

Baciare i pali della porta

Tra le superstizioni italiane più facili da condividere c’è il bacio dei pali della porta da parte della portiera. Il collegamento è semplice: anche se è la giocatrice a difendere strenuamente la porta dallo sgradito ingresso del pallone, l’idea che gli stessi pali possano in qualche modo concorrere alla difesa è suggestiva. Anche questa tradizione è condivisa con molti portieri: vista la sempre maggiore popolarità del calcio femminile, è difficile dire quale squadra abbia per prima diffuso la pratica.

Staccare una parte dei pali della porta

Un’altra delle superstizioni che hanno a che vedere con i pali della porta è staccarne una piccola parte dopo una vittoria, da portare via come cimelio. Diverse squadre del calcio femminile italiano amano mettere in pratica questo rituale, che cementa l’idea di essersi aggiudicate la vittoria, portandone con sé un simbolo. Anche alcuni calciatori famosi hanno seguito la pratica, tra cui Gerard Piqué.

I riti contro la sfortuna

Tra le superstizioni più tipiche delle squadre femminili italiani, c’è il divieto di intonare motti come “vinceremo”. Secondo la tradizione, dichiarare una vincita prima ancora di averla ottenuta è una pratica che può avere effetti nefasti per l’esito di una partita. Come si dice in Italia, “non dire gatto se non ce l’hai nel sacco”.

Le richieste al pubblico

Alcune squadre femminili chiedono al pubblico di tenere determinati comportamenti, che variano a seconda della tradizione della squadra. Ad esempio, alcuni team richiedono qualche istante di silenzio prima del match, per consentire un migliore raccoglimento e concentrazione. In altri casi invece viene richiesta l’intonazione di specifici canti, spesso collegati al territorio di provenienza della squadra. Piccola curiosità relativa al calcio femminile giapponese: i fan portano spesso origami durante i match, considerati delle superstizioni che portano fortuna.

Rituali non seguiti

Il mondo dello sport in generale e del calcio in particolare sono ricchi di superstizioni: abilità e determinazione giocano un ruolo determinante nel risultato di una partita, ma un pizzico di fortuna aiuta sempre. Nella storia del pallone si sono anche susseguiti dei riti non condivisi dalle nostre squadre femminili, e per fortuna potremmo dire, dato che hanno creato seri problemi alle squadre maschili che hanno deciso di metterli in pratica.
Nel 2002 ad esempio, la nazionale del Camerun ha deciso di scendere in campo con magliette senza maniche, come segno della determinazione della squadra nonostante i pochi anni trascorsi dalla sua formazione. La scelta non è stata approvata dalla FIFA, la quale ha ribadito il regolamento di gioco che prevede una divisa uguale per tutte le squadre e che include, appunto, una maglietta a maniche corte.
Un altro rituale mai condiviso dalle nostre calciatrici è stato quello del sacrificio di animali per interrompere una sequenza di partite perse. Questa è stata la scelta messa in pratica dal Ghana, che ha però suscitato l’ostilità sia del pubblico che delle autorità calcistiche.

I riti portafortuna sono veramente efficaci?

Il calcio è lo sport più popolare al mondo e i rituali messi in pratica dagli sportivi sono sempre sotto i riflettori non solo del pubblico, ma anche degli esperti. Che effetto può avere una pratica di superstizione?
Senza interferire con le credenze e il pensiero di ciascuno, una cosa è certa: l’effetto è senza dubbio più psicologico che pratico. Che poi la psicologia abbia un ruolo determinante ai fini dell’esito di un match, è un altro paio di maniche. O di calzini.