Gabriella Howell, 22 anni, gioca a calcio da quando era una bambina e attualmente gioca per il Sutton United FC, ed ama il calcio, è rovinata dai provocatori del web che dicono di lei: “non sa giocare a pallone!”.

Gabriella (Gabby) Howell, di Bromley nel sud-est di Londra, gioca a calcio da quando aveva circa otto anni. “Avevo tre fratelli maggiori che giocavano tutti a calcio e andavo sempre alle loro sessioni di allenamento”, ha detto Gabby, 22 anni, a The Mirror.

Un giorno, era al fianco di sua madre a guardare i suoi fratelli giocare a una partita scolastica quando un allenatore di una squadra femminile le corse incontro.

Mi ha indicato e ha detto: ‘Ha tre fratelli maggiori, sa suonare? Non abbiamo abbastanza giocatori'”, ha ricordato Gabby. Nonostante il fatto che le ragazze della squadra fossero di qualche anno più grandi di Gabby, è entrata felicemente in gioco e non si è mai voltata indietro.

Quando avevo circa nove o dieci anni sono stata scoperta a una partita della scuola elementare e poi ho iniziato a giocare per il Crystal Palace

Gabby, che è una fan degli Spurs, ha calciato i suoi primi palloni per il Palace fino all’età di 16 anni, quando si è trasferita a Carshalton. Dopo il Carshalton è andata al Sutton United FC, dove da allora gioca in Prima Squadra.

Il club ha un’ottima preparazione per il calcio femminile”, ha spiegato Gabby, aggiungendo che si allena due volte a settimana oltre al suo lavoro quotidiano. Vogliono davvero incoraggiare le ragazze quando arrivano e non c’è differenza tra giocatori maschi e femmine”.

Ha aggiunto che le piace il fatto che i suoi allenatori non siano “morbidi” con lei perché è una donna, cosa che secondo lei può essere un problema nel gioco femminile.

Ma mentre il difensore centrale è orgoglioso dei suoi successi sportivi, dice che possono essere rovinati da questi vili troll che perseguitano le sue pagine social.

Gabby ha voluto far conoscere queste becere frasi sessiste sui suoi profili social, ricevendo molti commenti positivi, da tutti i suoi fan ed anche da altre società calcistiche, che la aiutano ad andare avanti nel calcio senza essere presa in giro da queste persone.

Frasi del tipo: “Sempre merda! È una donna che cerca di praticare uno sport da uomo”.

Gabby deve anche sopportare gli uomini che dicono che le donne “non possono competere” con gli uomini.

Oltre ai commenti sessisti, riceve anche messaggi dispregiativi su Instagram da uomini che non la prendono sul serio.

“Gli uomini diranno che sono eccitati sotto le mie foto di me che gioco a calcio – e se taggo il mio club nel post è imbarazzante”, ha detto. Lei pensa che uno dei motivi per cui è stata presa di mira sia perché gioca a calcio, ma le piace anche travestirsi, truccarsi ed uscire durante il fine settimana.

“Puoi essere entrambi: puoi giocare a calcio e indossare i tacchi alti”.

Nonostante debba sopportare il trolling sessista, Gabby è determinata a usare la sua piattaforma per ispirare le ragazze ad entrare nel calcio. Vuole anche che le giovani donne che giocano a calcio rimangano in gioco e non si lascino prendere dal sessismo.

E questo le fa onore poiché e da questa ragazza che si deve prendere esempio, sia per la forza di carattere che per la tenacia, chiunque la fa del male verrà punito e nella sua vita certamente non ha altro da fare che attaccare tramite i social la vita degli altri. Forza Gabby, prosegui cosi!

Paolo Comba
Paolo Comba, giornalista pubblicista iscritto all’Ordine dei Giornalisti di Torino, dopo il conseguimento del Tesserino ha collaborato per varie testate giornalistiche seguendo il Giro d’Italia (per cinque edizioni), i Campionati del Mondo di SKI a Cortina, gli ATP FINALS di Tennis a Torino, i Campionati Italiani di Nuoto ed ha intrapreso, con passione e professionalità, dal 2019 a Collaborare con Calcio Femminile Italiano. Grazie a questa Testata ho potuto credere ancora di più a questo Movimento, sia nelle gare di Serie A che in Nazionale maggiore, ed a partecipare di persona all’ Argarve Cup ed ai Campionati Europei in Inghilterra. Ad oggi ricoprendo una carica di molta responsabilità, svolgo con onore questa mia posizione, portando ancora di più la consapevolezza di poter dare molto per lo sviluppo e la vibilità del Calcio Femminile in Italia e all’estero poiché lo merita per la sua continua crescita.