Nei giorni scorsi Katia Serra è stata raggiunta dalla radio romana Centro Suono Sport all’interno della trasmissione Bar Forza Lupi. L’ex calciatrice ha lasciato qualche battuta riguardante il calcio femminile affermando:
“Fino a pochi anni fa, non c’erano società in grado di sostenere né in termini economici, né medici, il calcio femminile. Le calciatrici non percepivano rimborsi per la loro attività e, se si infortunavano, dovevano provvedere a proprie spese alle cure mediche. In tanti anni di attività, nelle varie società, ne ho viste di tutti i colori. Un anno, ad Oristano, in Serie A, abbiamo svolto la preparazione estiva in un campeggio; per le trasferte, viaggiavano in traghetto di notte, perché non c’erano abbastanza fondi. Capitava che lo società non pagassero gli affitti dei campi ed eravamo costrette ad allenarci per strada. A fine anno, se volevi tenere la tua maglia da gioco, dovevi comprarla. Mi fermo qui, perché l’elenco sarebbe troppo lungo. Oggi, dopo lunghe lotte sindacali, grazie anche al sostegno di un grande personaggio come Damiano Tommasi, siamo arrivati al professionismo, con una serie di conseguenze positive in tema di diritti e tutele delle calciatrici”.

 
“Il progetto della Roma femminile è partito bene fin dall’inizio, quando si è deciso di affidarsi alla competenza e all’esperienza di Betty Bavagnoli, prima come allenatrice, poi come dirigente. Sta operando bene sul mercato. La rosa è ampia e di qualità. Il mister Spugna è una garanzia di bel gioco. Non a caso, la Roma è prima in Italia. I quarti di finale di Champions saranno una grande giornata di calcio, perché il Barcellona è la più forte squadra d’Europa. Un appuntamento da non perdere, io ci sarò”.

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