Sono giorni poco tranquilli quelli che sta affrontando la Federazione Calcio del Canada. Tutto parte dalla presa di posizione della squadra femminile canadese che ad una settimana dall’inizio della SheBelieves Cup, decide di scioperare e non presentarsi agli allenamenti.

Il taglio del budget da parte di Canada Soccer prevede meno giorni di ritiro per le partite, diminuire le giocatrici da portare in ritiro e alle partita, tagliare lo staff, meno investimento sul calcio giovanile femminile, nessuna partita amichevole in casa prima del Mondiale. Tutto questo annunciato a meno di sei mesi alla Coppa del Mondo.

La Canadian Soccer Players’ Association (CSPA), unione che rappresenta le calciatrici, ha rilasciato un comunicato stampa riguardo la presa di posizione della Federazione. Le atlete denunciano i continui compromessi a cui devono scendere ogni volta e l’incapacità dei vertici di supportare le squadre nazionali allo stesso modo.

Il 10 febbraio, Federazione ha poi risposto con un comunicato affermando che il discorso sull’equal pay è in corso di negoziazione con la CSPA. Inoltre che sono già stati attivati pagamenti retroattivi per i successi passati della squadra femminile, ma che certamente c’è ancora molto da fare.

Il giorno successivo, le giocatrici, la federazione e gli avvocati si sono incontrati per negoziare di persona ad Orlando, in attesa dell’inizio della SheBelieves Cup.
Canada Soccer ha ammesso il bisogno di dover fare di più e la necessità di creare un contratto storico che possa contribuire a raggiungere l’equal pay. Allo stesso tempo, la federazione ha fortemente contestato lo sciopero delle atlete, poiché illegale secondo le leggi lavorative canadesi dell’Ontario.

Le giocatrici hanno risposto con un ulteriore comunicato stampa: “Ci hanno detto che se non fossimo tornati al lavoro – e non ci fossimo impegnati oggi a giocare la partita di giovedì contro gli Stati Uniti – non solo avrebbero intrapreso un’azione legale per costringerci a tornare in campo, ma avrebbero pensato di prendere provvedimenti per incassare quanto poteva essere milioni di dollari di danni dalla nostra Associazione e da ciascuna delle singole giocatrici attualmente in campo”.

Le atlete hanno deciso di tornare in campo come da programma per la SheBelieves Cup, nonostante ritengano inaccettabili i tagli finanziari da parte della federazione: “Continuiamo a credere che Canada Soccer debba fare di più per supportare i nostri programmi e le nostre giocatrici. E continueremo a credere che se non ci alziamo insieme e chiediamo di più, nulla cambierà mai“.

Sicuramente la vicenda non termina qui. Ci saranno ulteriori sviluppi nei prossimi mesi, soprattutto con l’arrivo della FIFA Women’s World Cup a luglio.

Il primo comunicato stampa della Canadian Soccer Players’ Association (CSPA):

La squadra Nazionale di Calcio Femminile del Canada è sia indignata che profondamente preoccupata per la notizia di tagli significativi ai programmi della squadra nazionale per il 2023…Con il più grande torneo nella storia del calcio femminile a meno di sei mesi di distanza, la nostra preparazione per la Coppa del Mondo e il futuro successo del programma della squadra nazionale femminile sono compromessi dalla continua incapacità di Canada Soccer di supportare le sue squadre nazionali. Nonostante la nostra solida esperienza di successi e risultati storici per più di un decennio, continuiamo a sentirci dire che non ci sono abbastanza soldi per finanziare adeguatamente il nostro programma e le nostre squadre giovanili.
Con il recente successo della squadra nazionale maschile, il calcio in Canada non è mai stato così popolare. Le squadre nazionali canadesi non hanno mai avuto più successo o attirato più dollari aziendali. Eppure, nonostante questi passi avanti, siamo ancora bloccati a porre la stessa domanda… dov’è il finanziamento?
Abbiamo pazientemente negoziato con Canada Soccer per più di un anno. Ora che la nostra Coppa del Mondo si avvicina, ai giocatori della Nazionale femminile viene detto di prepararsi a giocare a livello mondiale senza lo stesso livello di supporto ricevuto dalla Nazionale maschile nel 2022 e con tagli significativi al nostro programma. Questo è un peso inaccettabile da caricare sulle spalle dei nostri giocatori, soprattutto nel ciclo più cruciale per la nostra squadra. Siamo frustrate e, ancora una volta, profondamente colpite dalla mancanza di rispetto da Canada Soccer.
Siamo stanche, stanche di dover costantemente lottare per un trattamento equo e paritario e per un programma che ci dia la possibilità di ottenere ciò che sappiamo che questa squadra è in grado di ottenere per il Canada…
Questa mancanza di supporto minaccia di invertire i progressi che abbiamo fatto come nazione calcistica e di rimandarci nell’oscurità.
Noi, le giocatrici della Nazionale di calcio femminile, chiediamo un cambiamento immediato. Canada Soccer deve essere all’altezza del suo impegno pubblico per l’uguaglianza di genere e il suo obbligo come organo di governo nazionale per il calcio in Canada di far progredire lo sport, non di trascinarlo verso il basso. Ci aspettiamo e meritiamo niente di meno che essere trattati in modo equo ed equo e che il nostro programma – e i nostri preparativi per la Coppa del Mondo – siano finanziati
appropriatamente.
Se Canada Soccer non è disposto o in grado di supportare la nostra squadra, dovrebbe essere trovata una nuova leadership. Ci impegniamo a fare tutto il necessario per sensibilizzare l’opinione pubblica su questa crisi e per costringere Canada Soccer a iniziare a sostenere adeguatamente le squadre nazionali.

Le giocatrici della squadra Nazionale Femminile Canadese”