Credit Photo: Paolo Comba - Photo Agency Calcio Femminile Italiano

Il 20 luglio è ricorsa la celebrazione del secondo anniversario del trionfo mondiale delle ragazze della Roja. Diverse calciatrici hanno ricordato il trionfo con affetto. Tra queste il nome di Jennifer Hermoso, fortemente attenzionata fuori dal campo per il gesto controverso del Presidente della Federazione Spagnola nei suoi confronti. Sono dunque passati due anni da quello che è stato ribattezzato “il caso Rubiales”, un evento che ha scosso l’opinione pubblica e ha, in parte, oscurato il grande traguardo raggiunto dalle calciatrici della selezione spagnola.

Per comprendere a fondo la vicenda, occorre ripercorrere la cronologia degli eventi. Nel settembre 2022 il documento delle “Las 15” denunciava pubblicamente le condizioni inadeguate di lavoro delle calciatrici della federazione. Dopo lunghe negoziazioni, alcune si rendono nuovamente disponibili alla convocazione, ma non tutte. Tra le assenze più pesanti quella di Maria León, difensore del Barcellona. La Roja arriva così al Mondiale con uno spogliatoio spaccato tra nuove convocate, rientri parziali e chi non si era esposto pubblicamente.

Nonostante tutte queste controversie, il calcio della Spagna è un calcio che convince e la selezione riesce a farsi strada nel torneo, fino alla finale con l’Inghilterra.Sydney, Australia: è il 20 luglio del 2023, Olga Carmona decide la vittoria alla Spagna. La gioia è immensa per tutti, ma dura poco.

La felicità è spezzata dal gesto di Rubiales, durante la consegna delle medaglie. Il presidente della Federazione spagnola bacia senza consenso Jenni Hermoso e la calciatrice subisce pressioni per minimizzare l’accaduto. Il video fa il giro del mondo e nasce l’hashtag #SeAcabó, simbolo della manifestazione del dissenso nei confronti del gesto. Nonostante questo Rubiales è fortemente difeso dalla Federazione e dal CT Jorge Vilda, immortalato ad applaudire le parole dell’allora presidente: “No voy a dimitir!”.

Seguono la sospensione di Rubiales, il licenziamento di Vilda e una mobilitazione di piazza che alimenta la speranza di un cambiamento reale. La panchina passa a Montse Tomé, ex vice di Vilda e anche lei presente al discusso discorso di Rubiales. La scelta appare come una continuità più che una rottura. Due anni dopo, un processo, la sospensione di Rubiales, un documentario nel quale si spiegano le vicende del Mondiale (#SeAcabó). Quali sono le condizioni? Cosa è realmente cambiato?

La Roja arriva all’Europeo con l’ambizione di completare il palmarès. Il sogno, però, si ferma  contro l’Inghilterra, che conquista il secondo titolo consecutivo. La delusione sportiva porta ad un’altra svolta: la fine del rapporto con Montse Tomé. Si è sperato in uno strappo definitivo con il passato e con le vicende che hanno segnato la selezione femminile spagnola. La Federazione sorprende tutti nominando Sonia Bermúdez come nuova ct. Ex attaccante del Barcellona, stimata come giocatrice ma con poca esperienza da allenatrice, Bermúdez era anche tra coloro che applaudirono Rubiales nel famoso discorso.

La Spagna possiede una generazione non facilmente ripetibile, con quattro Palloni d’Oro nello stesso spogliatoio (Alexia Putellas; Aitana Bonmatí). Le calciatrici hanno conquistato sul campo la credibilità di una squadra leggendaria, ma la Federazione sembra ancora incapace di accompagnare questo successo con un progetto solido e realmente riformatore.

Due anni dopo Sydney, la domanda resta aperta: la Roja ha davvero voltato pagina, decidendo di investire realmente nella selezione femminile spagnola o rischia di neutralizzare il grande talento presente?

 

Roberta Faramondi
Studentessa di Comunicazione, Culture e Tecnologie Digitali all’Università La Sapienza, con un forte interesse per il calcio, in particolare quello femminile, e per il mondo della comunicazione sportiva. Questo interesse si unisce al desiderio di contribuire attivamente alla diffusione e al cambiamento di questo sport, seppur da una posizione esterna al campo da gioco.