L’Italia femminile ha chiuso il suo Campionato Europeo, con una ottima visibilità mediatica andando anche oltre le aspettative iniziali, ma adesso il calcio femminile in italia avrà la stessa voglia di visibilità nei prossimi anni?
E’ questa la paura che si ripresenta, come nel 2019 quando dopo il bel Mondiale in terra francese calò il silenzio, e nessuno sapeva più che la Nazionale femminile è una realtà, una potenzialità, una espressione del nostro bel calcio a livello Mondiale anche dopo ad una singola manifestazione.
Dopo un Campionato Europeo ci sono tante sfide di livello, dalla massima serie A fino ai campionati minori, con Coppa Italia e Champions League proprio come nell’analogo mondo al maschile. Penso che certi momenti come quelli visti in Svizzera, creino una ottima pubblicità per il movimento e vadano sfruttati al massimo, non si deve fare l’errore a livello mediatico di non portare più visibilità al calcio femminile poiché altre competizioni analoghe portano più telespettatori al seguito.
Il problema resta senza dubbio economico, e forse a molti del settore va bene così, in Italia il professionismo femminile non è sostenibile, e le Società che investono in questo settore a mio avviso andrebbero aiutate e valorizzate con un progetto a lungo termine che non le veda cadere nel giro di pochi anni di attività. Non si può contare soltanto sulla generosità delle Club più importanti e famosi a livello maschile, servono esempi più virtuosi, di modo che tutto il sistema calcio cresca: dalle categorie minori fino alla massima serie.
Si parla tanto di ammodernamento degli stadi, certamente giusto è fondamentale poiché una grande fonte di guadagno, ma questo dovrà tenere presente anche delle esigenze al femminile (senza sovrapposizioni di match) si dovrà dare credito a questo movimento ed al lavoro profuso in tutti questi anni per lo sviluppo e la crescita.






