Nei giorni scorsi Maria Sole Ferrieri Caputi è stata intervistata da Sky TG24. Il direttore di gara toscano è stato raggiunto per commentare  alcuni spiacevoli episodi che, anche in tempi recenti, hanno visto come protagoniste donne arbitro. Insulti dagli spalti e non solo Ferrieri Caputi intervenuta sull’argomento, intervistata dalla televisione satellitare, ha commentato: “Un’offesa rivolta a una ragazzina di 16 anni può fare ancora più male. Non bisogna né normalizzare né sminuire episodi come questi, che sono lo specchio di un male comune molto più ampio, che ha radici culturale profonde”

L’arbitro internazionale, prima donna nella storia del calcio italiano a dirigere una partita di Serie A maschile, ha mostrato la sua vicinanza alle colleghe aggiungendo: “Durante una partita, nel primo anno in cui arbitravo, addirittura un allenatore iniziò a offendermi in campo in modo davvero sguaiato. Avevo 17 anni”.

La livornese classe ’90 ha poi proseguito: “Nei primi minuti sono rimasta ferma perché non potevo credere che fosse lui, non mi sembrava possibile. Quando poi ho realizzato ho avuto la lucidità e la forza di espellerlo. Le offese feriscono e vanno stigmatizzate. Alle ragazze dico: non mollate“.

L’arbitro ha concluso ricordando momenti non semplici nei quali dagli spalti arrivavano urla poco carine del tipo: “Tre le più folkloristiche ricordo ‘vai a lavare i piatti’ o ‘vai a cucinare’. Poi ovviamente mi urlavano ‘tr..a’, ‘pu….a’. E insulti a sfondo sessuale. Devo dire a fare la differenza è anche il contesto un cui avviene. Se questa attività piace il mio consiglio è quello di continuare, di non lasciarsi scoraggiare da qualche stupido sugli spalti.