Un camp in mixed team per crescere, scoprirsi e abbattere le barriere. È questa la proposta di Raffaella Manieri e Francesco Marcucci, i leader del progetto che ha preso vita dal 27 giugno al 4 luglio allo Stadio Comunale Giorgio Calbi di Cattolica (RN), nato in collaborazione con il Comune di Cattolica e con l’associazione culturale “Ribalzi Fuori Campo” in occasione del 5° Festival Nazionale della Cultura Sportiva.

È il primo anno di camp per Raffaella Manieri dopo una straripante carriera sbocciata a Santa Maria dell’Arzilla, Pesaro, e maturata tra i più grandi rettangoli verdi italiani fino all’esperienza internazionale nel Bayern Monaco. Nella sua città natale ha portato avanti con orgoglio i valori del calcio femminile, fino a realizzare nel 2015 il format Pink Arzilla, un progetto di inclusione e avviamento allo sport in rosa sostenendo l’ideale delle squadre miste. La scelta è fortemente promossa anche da mister Francesco Marcucci, con il quale collabora sin dall’inizio e condivide l’idea che questa modalità di gioco permetta di alzare sempre più l’asticella, vedendo maschietti e femminucce competere nel rispetto reciproco per crescere insieme attraverso un sano confronto a livello fisico e tecnico. La visione è confermata dai partecipanti al Summer Camp di Cattolica: la maggioranza sono ragazze, spinte dalla voglia di mettersi in gioco alla pari dei ragazzi. Alcuni di loro hanno già dimestichezza con il pallone, altri sono alla prima esperienza, ma il fulcro rimane per tutti il divertimento e la passione per il calcio.

Il Summer Camp della RaffaManieriAcademy è stato inaugurato anche dalle campionesse milaniste Valentina Giacinti e Vero Boquete e dalla romanista Manuela Giugliano, che hanno potuto portare in campo tutta la loro esperienza trasmettendola ai giovani e alle giovani iscritte. Lunedì 28 giugno, in occasione dell’apertura del Festival, Manieri, Giacinti e Boquete sono state ospiti al talk show “Tacchetti a spillo”, tenuto in piazza 1° maggio a Cattolica. Le calciatrici hanno trattato i temi del calcio femminile parlando anche delle proprie avventure scritte sui terreni di gioco con una palla di cuoio tra i piedi:
Abbiamo avuto la possibilità di raccontare le nostre esperienze attraverso le domande del moderatore Massimiliano Castellani” – ha esordito Raffaella. “È stata una bellissima serata, abbiamo fatto una chiacchierata importante tra passato, presente e futuro del calcio femminile e sono stati anche trasmessi dei video delle nostre storie. Io ho potuto parlare della mia carriera e del mio percorso calcistico, Vero ha raccontato la sua ricca e importante esperienza internazionale (ha toccato 8 nazioni diverse), la sua passione per il calcio e il suo sogno di allenare in futuro una formazione maschile. Vale ci ha invece mostrato e narrato le emozioni vissute sia con la Nazionale che con il Milan. È una ragazza giovane e di grande qualità, e può regalarci molto con la maglia azzurra”.

Anche Raffaella ha fatto parte, fino al 2016, della Nazionale italiana, collezionando 65 presenze e 10 goal. Il difensore azzurro ha potuto vivere la crescita del movimento femminile dall’interno e, anche se ancora non possiamo dire di aver raggiunto la stessa maturità calcistica che c’è all’estero, stiamo acquisendo sempre più valore grazie all’attenzione che sta gravitando attorno al calcio in rosa in Italia in questi ultimi anni:

Stanno arrivando a giocare il nostro campionato tante ragazze internazionali, che da una parte è positivo per la crescita, mentre dall’altra toglie un po’ di valore alla nostre di casa. Va trovato quindi un compromesso per far sì che si lavori per lo sviluppo in generale del movimento femminile. Aumenta la qualità, aumenta la bellezza e la possibilità di trarne beneficio e trasmettere un buon calcio agli spettatori, come sta succedendo adesso. Per raggiungere i livelli esteri c’è ancora da lavorare ma siamo sulla buona strada. Stiamo crescendo, l’avvicinamento al professionismo ci dà la possibilità di avere strutture e staff migliori, e qualitativamente parlando ci permette di lavorare molto di più sull’allenamento per perfezionare il livello fisico. Lo dico sempre, abbiamo solo 30000 tesserate e la metà di queste sono Under18 e Under15. C’è da lavorare, c’è bisogno che cresca il numero e che si investi nell’inclusione, come stiamo facendo noi, delle bambine che vogliono entrare nel calcio e che in molti casi ancora devono passare dalla porta di quello maschile. Stiamo evolvendo, l’entrata dei grandi club permette di alzare l’asticella e dare qualità al campionato. È molto importante lavorare sulle giovani perché ora le giovanili entrano già nei club professionistici e porteranno sicuramente una qualità maggiore rispetto a noi che abbiamo fatto il percorso dilettante. Poi il calcio femminile è diverso dal maschile e ci vuole tempo, ma abbiamo iniziato la semina. Fra un po’ raccoglieremo”.

La parentesi tedesca consumata tra il 2013 e il 2016 ha portato tante soddisfazioni e 2 Campionati vinti con la casacca del Bayern Monaco. Nella Frauen-Bundesliga, però, Raffaella ha potuto notare la differenza, soprattutto a livello fisico, rispetto alla massima divisione italiana:
Noi eravamo 27 in rosa, tutte sullo stesso piano, ma alla fine ne giocavano 11. Questo mi spingeva a lavorare sempre al massimo e rimanere concentrata. In Italia invece c’è ancora la possibilità di non essere qualche volta al top perché non c’è quella forte competizione sotto e vieni sempre preferita rispetto ad altre ragazze. Il confronto permette di restituire miglior qualità, cosa che sta succedendo nelle grandi squadre italiane dove c’è una rosa più ampia”.

Spazio nel finale anche per un messaggio d’amore alla squadra che l’ha cresciuta e con la quale ha vinto 4 Campionati italiani, 1 Coppa Italia e 4 Supercoppe italiane: la Sassari Torres.
Con la Torres è stata una bellissima esperienza, eravamo la squadra da battere, poi mi ha anche permesso di ripartire dopo l’infortunio e tornare ad essere protagonista. È la mia seconda casa, è sempre nel mio cuore e sono felicissima che sia tornata in Serie B. Un po’ mi manca”.

Il Summer Camp di Cattolica è stato un grande successo che ha portato tanto entusiasmo tra gli organizzatori al loro primo anno di camp. Ma non finisce qua… in programma altri due incontri in questa estate sportiva: dal 12 al 18 luglio appuntamento allo Stadio Comunale dell’Arzilla (PU) e dal 26 luglio al 1° agosto allo Stadio Comunale di San Costanzo (PU). I camp sono aperti a tutti i ragazzi e ragazze nati dal 2007 al 2015.

Per maggiori informazioni: Andrea Vinci – 329 6951902

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