Lei è Skye Stout, calciatrice 16enne del Kilmarnock Women (club che milita nel campionato scozzese). La giovanissima è reduce dalla firma di un prestigioso contratto da professionista per la società citata, evento in parte “sporcato” dal giudizio di diversi utenti che hanno scelto l’insulto al complimento: non è la prima volta che i social si rivelano essere un’arma a doppio taglio, in questo caso collegata ad un body shaming che negli ultimi anni, purtroppo, ha preso sempre più piede tra i frequentatori media.

Il fulcro del dibattito? L’acne di cui la ragazza soffre, divenuto oggetto di critica da chi è orfano di tatto e pronto ad affossare più che plaudire un traguardo. L’accaduto ha colpito così profondamente la protagonista del racconto che la decisione di chiudere i propri profili social é sembrata l’unica soluzione, avallata dallo stesso club che ha rimosso contenuti video ed immagini della calciatrice in segno d’aiuto.

Nonostante tutto, però, appena qualche giorno dopo, Stout ha dimostrato di preferire le parole ai fatti: virale, infatti, il super goal su punizione trovato durante il suo esordio “tra le grandi”, vera risposta di un brutto sentimento che non è mai un bene.

La vicenda ha così fatto in brevissimo tempo il giro del web, scatenando non poche polemiche ed una pioggia d’amore per la centrocampista offensiva, che ora più che mai ha lanciato inevitabilmente un importante messaggio: è bene sempre pensare a chi si trova dall’altra parte dello schermo, alle silenziose battaglie che magari combatte, perché…l’odio non deve vincere mai!

Eleonora Mereu
Aspirante giornalista cagliaritana. Quella per lo sport femminile? Una passione nata anni fa, che mi spinge ora ad impugnare una penna per dar voce, nel mio piccolo, alle piccole e grandi realtà. Con le ragazze della Nazionale ho imparato ad apprezzare ancora di più il settore, percependo quanto scrivere sia un privilegio più che una missione, che va portato avanti con rispetto ed un reale sentimento per il movimento.