Valentina Bergamaschi è tra le calciatrici più rappresentative del Campionato e della Nazionale italiana. Il suo passato la ha vista militare oltre i confini della penisola (in Svizzera, più precisamente Lugano e Neunkirch) e nel Brescia. Erano quelli gli anni in cui il Brescia, oggi in serie B, viveva il suo momento migliore e tra le sue fila spiccavano nomi che ad oggi riempiono le rose dei principali club.
La sua consacrazione tra le grandi, però, è arrivata indossando la maglia rossonera. Bergamaschi ha vestito la maglia del Milan dal 2018 ed è diventata capitano della squadra nel corso della stagione 2021-2022. Nei suoi sei anni nella squadra di Milano ha raggiunto le 151 presenze e le 20 reti.
La scorsa estate, poi, la decisione di lasciare il Milan per giocare con la maglia bianconera della Juventus Women con cui ha firmato un contratto che ha la scadenza del 30 luglio 2027. Un attestato di fiducia e di stima quello di Stefano Braghin che ha colto il bisogno di Bergamaschi di cambiare prospettiva e di trovare nuovi stimoli nel pieno della sua maturità calcistica.
Le sue caratteristiche da calciatrice versatile che è nata come attaccante, si è reinventata come terzino destro (ruolo che ha ricoperto al Milan) ed ora domina il centrocampo come esterna, sono parse immediatamente congeniali all’idea di squadra che il mister Canzi ha inteso costruire sin dal momento del suo arrivo.
I tifosi non hanno preso bene la sua decisione perchè le erano molto affezionati.
Proprio per questo legame che si era creato, le hanno dato una dimostrazione d’affetto incredibile e i messaggi d’addio, alla sua ultima partita l’anno scorso, sono stati veramente commoventi. La curva le ha detto addio come la regina di Milano meritava di essere salutata: striscioni, un bellissimo coro allo stadio, tanti complimenti.
Si tratta di momenti toccanti che fanno apprezzare il calcio femminile come sport, e che nel maschile si sono un po’ persi per far prevalere campanilismo e ostilità.
Durante la prima intervista nel momento della sua presentazione nella Juve con la maglia numero 22 si è detta pronta a mettere tutta se stessa per raggiungere, assieme alla squadra, gli obiettivi preposti come tipico di chi, come lei, ha una forte personalità sia in campo che fuori da esso.
Il credere nelle potenzialità della squadra unita, rende Valentina Bergamaschi molto capace di trovare un’intesa con le compagne di squadra. Il suo primo gol in campionato, contro il Sassuolo alla prima di campionato è l’esempio più recente della sua abilità di inserirsi nelle azioni collettive. Partendo da fuori area, si è immediatamente inserita e si è fatta notare da Arianna Caruso che era pronta a battere il corner da destra. Sugli sviluppi dell’angolo, Bergamaschi ha segnato in rete di testa all’incrocio dei pali.
Tra le sue caratteristiche da giocatrice a 360 gradi c’è anche un grande spirito di sacrificio: è sempre presente sia nelle azioni d’attacco che nel momento in cui bisogna difendere quando hanno palla le avversarie.
La sua storia da calciatrice è intrecciata saldamente anche con quella della Nazionale Italiana. Bergamaschi, infatti, ha iniziato a portare la maglia azzurra nell’U17: con le azzurrine ha raggiunto il terzo posto al Campionato Europeo di categoria 2014 e il terzo posto al Mondiale (che si giocava in Costa Rica).
Successivamente le sue prestazioni hanno convinto l’allora CT della Nazionale maggiore Antonio Cabrini e nel 2016 ha esordito nel Torneo Internazionale Manaus 2016.
La sua convocazione in Nazionale, da quel momento in poi, non è mai stata messa in dubbio dai Commissari Tecnici che si sono avvicendati nell’ambita panchina azzurra: una conferma, qualora ce ne fosse bisogno, del suo valore.