Il Meran in questa stagione 2023-2024 si trova prima in classifica del suo girone (il girone B) di serie C senza aver mai perso una partita in un campionato che diventa, anno dopo anno, più competitivo e ricco di squadre con la necessità e la voglia di farsi notare in campo.
Merito certamente di giocatrici talentuose e capaci ma anche di una società capace di rialzarsi nonostante le difficoltà e che è, per le sue calciatrici, come una famiglia. Se, infatti, da una parte la presenza di giocatrici preparate è importante, lo è altrettanto che le atlete siano messe in condizione di potersi esprimere al meglio delle proprie possibilità e potenzialità.
Abbiamo parlato di questo con Anna Katharina Peer, attaccante classe 1993 della squadra altoatesina e con un passato al Brixen e all’Unterland. Dopo aver fatto il punto sul Campionato, si è parlato anche del suo rapporto con il calcio.
L’amore per questo sport, è nato in maniera casuale e del tutto naturale e, ad oggi, è parte fondamentale della vita di Anna Katharina, sia come calciatrice che come allenatrice degli under6 e under8.
Il campionato di Serie C vede il Meran primo in classifica del vostro girone B. Come stai (e state) vivendo questo campionato così positivo?
“Noi stiamo bene visto che possiamo di nuovo giocare a calcio con tanta serenità. Possiamo vivere questo sogno anche con tanta tranquillità e con poca pressione. Naturalmente essere primi è sempre bello”.
Quale è la “ricetta” che rende la tua squadra quella che è in campo?
“In pochi sanno le difficolta che abbiamo passato questa stagione. Siamo riuscite, insieme, a uscirne e quelle ragazze che sono rimaste giocano per la maglia e per la squadra e non per se stesse. Credo che proprio questo sia la ricetta giusta, siamo una squadra che è come una famiglia, dove ognuna lotta per l‘altra.
Sicuramente abbiamo dalla nostra una fuoriclasse come Nadine Nischler, però serve anche una squadra che metta le giocatrici nelle condizioni di esprimersi al meglio”. 
Come è nata la tua passione per il calcio?
“La mia passione per il calcio è nata a casa, giocavo con mio papà e i miei fratelli nel nostro giardino. Poi alle medie i miei amici mi hanno portato con loro ad un loro allenamento e da questo giorno ho cominciato a giocare a calcio”. 
Parliamo di te fuori dal campo. Quali sono le tue passioni?
“Alleno i bambini under8 e under6 del mio paese e questo mi piace tanto. Calcio a parte amo la montagna. Mi piace sciare, camminare e arrampicare. La montagna è sempre una sfida con te stesso e ti da tanta libertà”. 
Il Calcio femminile in Italia sta crescendo ma è ancora lontano rispetto al livello di altri paesi del mondo occidentale. Cosa credi che manchi al nostro calcio per arrivare a quel punto?
“Secondo me manca la visibilità mediale e quindi anche la tifoseria e il pubblico. Questo fatto porta ad avere difficilmente sponsor e investitori”. 
Hai un sogno nel cassetto che vorresti realizzare?
“Si certo, ma non ve lo dico [ride ndr]. Le persone che mi sono care, lo sanno e questo secondo me è abbastanza”. 
Termino sempre le mie interviste chiedendo di lasciare un messaggio ai nostri lettori. Qual è il tuo?
“Forza Merano, tifate per noi e venite a vederci!”
La Redazione di Calcio Femminile Italiano, ringrazia la Società del Meran Femminile (il suo Presidente Pietro Di Benedetto) per la disponibilità ed il tempo dedicato per questa nostra “intervista in esclusiva”.
Federica Pistis
Sono nata in provincia di Cagliari il 29/08/1992. Frequento l'università a Cagliari ad indirizzo pedagogico. La mia passione per il calcio è nata quando ho iniziato a seguire questo sport perchè mio fratello è un grande tifoso del Milan e io cercavo un punto d'incontro con lui. Ho iniziato a guardare le partite, e a comprenderne i meccanismi poi è arrivato quello femminile che mi ha conquistata al punto da sentire un po' mie anche le loro imprese.