In un Campionato ostico e competitivo come quello di serie B, il San Marino Academy gioca la sua stagione tra alti e bassi che vedono la squadra, al momento, occupare la terzultima posizione in classifica con 8 punti. Calcio Femminile Italiano ha raggiunto Giorgia Miotto, centrocampista classe 2002 alla sua seconda stagione con la maglia delle Titane ed un passato tra serie A e serie B (Arezzo, Parma, Cesena, Pomigliano e Milan) per un’intervista in esclusiva.
Con lei abbiamo parlato di questa stagione calcistica e degli obiettivi da raggiungere, ma anche di sogni e aspirazioni (sia di squadra che personali).
Con lei abbiamo parlato di questa stagione calcistica e degli obiettivi da raggiungere, ma anche di sogni e aspirazioni (sia di squadra che personali).
L’inizio del Campionato del San Marino non è stato semplice ma, con il passare delle settimane, la squadra è cresciuta così come le prestazioni in campo e i risultati sono arrivati. Certo, ci sono alcuni aspetti su cui lavorare e migliorare ancora ma la direzione presa è quella giusta e le Titane sono un gruppo compatto che lavora per raggiungere per l’obiettivo prefissato prima dell’inizio dell’annata calcistica.
“Purtroppo non abbiamo avuto un inizio di campionato semplice. Siamo partite con qualche difficoltà e con il freno a mano tirato. Nelle ultime partite è cambiato qualcosa e siamo riuscite ad ottenere i risultati voluti. Sicuramente c’è da migliorare e stiamo già lavorando ma dalla nostra parte abbiamo un grande punto di forza: la compattezza di un gruppo che rema nella stessa direzione. Questo ci porterà presto ad ottenere i risultati a cui aspiriamo. Gli obiettivi della squadra sono sicuramente di salvarsi e di fare un campionato migliore rispetto all’anno scorso, sia a livello di classifica che di prestazioni”.
Agli obiettivi di squadra, si accostano quelli personali di Giorgia che intende migliorare nella qualità del proprio gioco, che pure è semplice e volto al contrasto: personalmente vorrei migliorare lo score dell’anno scorso in termini di goal, e inoltre migliorare e limare alcune lacune a livello di prestazioni per risultare più incisiva e decisiva nella partita. Sono sempre stata la giocatrice da “testa bassa e lavorare”, una giocatrice soprattutto di quantità ma che sta migliorando molto la qualità. Penso di avere uno stile di gioco semplice: non sono una giocatrice che fa tanti dribbling scenografici, ma più una che cerca l’uno-due, il passaggio filtrante o il cambio gioco; una che va forte sul contrasto e che corre in entrambe le fasi”.
Agli obiettivi di squadra, si accostano quelli personali di Giorgia che intende migliorare nella qualità del proprio gioco, che pure è semplice e volto al contrasto: personalmente vorrei migliorare lo score dell’anno scorso in termini di goal, e inoltre migliorare e limare alcune lacune a livello di prestazioni per risultare più incisiva e decisiva nella partita. Sono sempre stata la giocatrice da “testa bassa e lavorare”, una giocatrice soprattutto di quantità ma che sta migliorando molto la qualità. Penso di avere uno stile di gioco semplice: non sono una giocatrice che fa tanti dribbling scenografici, ma più una che cerca l’uno-due, il passaggio filtrante o il cambio gioco; una che va forte sul contrasto e che corre in entrambe le fasi”.
Dalla sua posizione al centro del campo, Arianna Caruso è un tipo di giocatrice da cui prendere spunto: l’ex Juventus, ora in forza al Bayern di Monaco, infatti ha quella grinta per essere efficace in mezzo al campo ed è capace di rendersi pericolosa anche in fase di attacco. Rappresenta, dunque, un punto di riferimento per la numero 44 del San Marino che, quando le è stata chiesto cosa rappresentasse il calcio, non ha esitato a sottolineare quanto lo sport sia emozionante (sia in positivo che in negativo) e divertente.
Infine, il termine ‘attimi’ racchiude quei momenti che scorrono rapidi come battiti di ciglia in cui si deve cercare di essere il più lucide possibile.
Infine, il termine ‘attimi’ racchiude quei momenti che scorrono rapidi come battiti di ciglia in cui si deve cercare di essere il più lucide possibile.
“Nel femminile mi piace molto Arianna Caruso, perchè penso abbia il giusto equilibrio tra quantità e qualità. Inoltre è una centrocampista sia offensiva sia difensiva. Cerco di rubarle qualcosa quando la vedo giocare. Anche lei ha molta grinta e forza in mezzo al campo, ed è inoltre molto propositiva in attacco.
Per cominciare, ti dico che il calcio per me è “emozionante” e “divertente”. Emozionante perché credo che il calcio sappia dare veramente tante emozioni, sia positive sia negative. Un esempio è stato lo scorso anno, quando all’ultima di campionato le emozioni cambiavano ogni minuto, da quelle positive per la salvezza a quelle negative per la retrocessione – e queste due si alternavano spesso in poco tempo. Divertente perché dietro agli schemi o alle tattiche comunque c’è un gioco, e credo che per renderlo semplice ci si debba divertire, un po’ come fanno i bambini, che sono spensierati ma anche sicuri di quello che fanno. Infine, come terza opzione non ti do un aggettivo ma ti dico “attimi”, perché il calcio vive anche – e tanto – di quelli. Frazioni di secondo in cui devi pensare velocemente ma con lucidità. Come quando un attimo prima sei una star perché hai fatto tripletta ma poi si dimenticano di te perché sbagli un rigore.. è un attimo.. e credo il calcio sia pieno di questi “attimi” .
Per cominciare, ti dico che il calcio per me è “emozionante” e “divertente”. Emozionante perché credo che il calcio sappia dare veramente tante emozioni, sia positive sia negative. Un esempio è stato lo scorso anno, quando all’ultima di campionato le emozioni cambiavano ogni minuto, da quelle positive per la salvezza a quelle negative per la retrocessione – e queste due si alternavano spesso in poco tempo. Divertente perché dietro agli schemi o alle tattiche comunque c’è un gioco, e credo che per renderlo semplice ci si debba divertire, un po’ come fanno i bambini, che sono spensierati ma anche sicuri di quello che fanno. Infine, come terza opzione non ti do un aggettivo ma ti dico “attimi”, perché il calcio vive anche – e tanto – di quelli. Frazioni di secondo in cui devi pensare velocemente ma con lucidità. Come quando un attimo prima sei una star perché hai fatto tripletta ma poi si dimenticano di te perché sbagli un rigore.. è un attimo.. e credo il calcio sia pieno di questi “attimi” .
Scendendo, poi, nello specifico e riferendoci al calcio femminile è inevitabile una riflessione. Rispetto al passato il calcio femminile in Italia è cresciuto, ed è innegabile se si pensa al raggiunto professionismo e al fatto che chi è più giovane ha vissuto meno ostracismo ed ostacoli quando ha scelto di avvicinarsi alla disciplina. Il rovescio della medaglia, però, è che questa sacrosanta conquista sinora è stata raggiunta solo dalla serie A mentre i campionati cadetti possono incontrare ancora svariate difficoltà che complicano non solo la loro stagione ma anche la loro permanenza in campionato.
Permangono, purtroppo, un fondo di pregiudizio e diffidenza verso questo sport che si spera vengano a scemare nel tempo facendo si che l’Italia si allinei ai paesi in cui questo è una realtà ben consolidata.
“Dai Mondiali del 2019 qualcosa è cambiato. Con il professionismo c’è più visibilità per il movimento femminile, peró secondo me è ancora poco. Le serie minori rispetto alla Serie A non sempre hanno strutture e campi adeguati. Molte società purtroppo non dispongono di molti fondi e questo non ci permette di essere “tutte uguali”, a livello calcistico ovviamente. Di certo noi più giovani, e soprattutto le bimbe che si stanno affacciando ora al calcio, abbiamo avuto molti privilegi in più rispetto a qualche tempo fa.
Credo che si possa solo fare passi in avanti, nella speranza che i pregiudizi, le perplessità e la diffidenza verso questo sport possano cessare definitivamente.
Credo che si possa solo fare passi in avanti, nella speranza che i pregiudizi, le perplessità e la diffidenza verso questo sport possano cessare definitivamente.
Parlando, infine, di sogni il più grande sarebbe andare a giocare in una squadra inglese. In Inghilterra il calcio femminile è amato e vissuto tanto dai tifosi. Verrebbe certamente da pensare al ‘caso Arsenal’ che disputa le sue partite all’Emirates Stadium, ma ogni squadra di calcio femminile hai il suo bel bacino di supporters che non mancano di fare sentire il proprio calore alle ragazze in campo.
Il mio sogno nel cassetto è quello di andare a giocare in Inghilterra: credo che lì il calcio sia qualcosa di davvero speciale. Grazie mille per avermi dato due minuti del vostro tempo nel leggere questa intervista, grazie davvero. Un saluto a tutti e che dire.. buone feste!”
CALCIO FEMMINILE ITALIANO RINGRAZIA GIORGIA MIOTTO E IL SAN MARINO ACADEMY PER L’INTERVISTA CONCESSACI.






