Continua con determinazione il gioco vicentino. La squadra sotto la direzione di mister Viviani è reduce dal primo pareggio stagionale, arrivato dopo il trionfo in casa Cesena: un momento da +4 che rappresenta una onnipresente metamorfosi della stessa neopromossa.
Le radici, però, non subiscono modifiche e l’insieme sembra voler proseguire sul binario del progresso con la stessa linfa di sempre, non dimenticando di rimarcare la propria identità. Questi ultimi sono concetti espressi da Greta Ponte, protagonista della chiacchierata odierna: ecco cosa ci ha raccontato la classe ‘97, profilo confermatissimo per la stagione in corso.
Benvenuta! La tua presenza è stata confermata anche per questa stagione: cosa significa per te continuare ad accompagnare il progetto Vicenza?
«Sono felice di poter proseguire con questa società, per me sinonimo di continuità e innovazione. “Continuità” perché ormai è il quarto anno qui (conosco la società e la società conosce me), “innovazione” perché coinvolta in un progetto sempre più grande che ha subito dei cambiamenti importanti».
Un percorso che ha già archiviato 11 giornate; -2, quindi, alla chiusura della prima fase d’andata. Che gruppo hai visto in campo? Risultati in linea con le aspettative di inizio campionato?
«Il nostro si sta rivelando sempre di più un gruppo con la G maiuscola. Fin dall’inizio abbiamo trovato un amalgama e cercato di conoscerci meglio, sia dentro che fuori dal campo.
Dopo le prime 2/3 partite in cui ci è probabilmente mancato qualcosa nella prestazione, siamo riuscite a fare un cambio di mentalità e abbiamo iniziato a lottare e a crederci davvero assieme. Alcuni risultati? Ci hanno lasciato l’amaro in bocca sul finale, ma quanto fatto sul campo è un segnale forte che la squadra c’è e può giocarsela con chiunque».
Recentemente la giocata casalinga che vi ha viste spartire un punto con l’ospite Brescia; rimane un finale importante, soprattutto trainante la positività offerta dal precedente risultato di fronte al Cesena. Un’analisi della prestazione. Tale esito si poteva cambiare?
«Questa partita è tra quelle che non ci hanno lasciato pienamente soddisfatte, proprio a causa di un goal subito sul finale. È stata una prestazione importante attraverso cui abbiamo dimostrato compattezza, spirito di sacrificio e fiducia, una giocata contro una squadra altrettanto organizzata e che milita nella categoria da molti anni.
L’unica sbavatura è stata quella di non riuscire a chiuderla nel secondo tempo, viste le buone occasioni avute».
Testa alla trasferta a Verona (l’Hellas, attualmente, vi precede statisticamente); in che modo si dovrà gestire? Aspettative?
«Si tratta di una gara molto sentita e attesa perché un vero derby veneto! Sarà importante gestire bene anche l’aspetto emotivo e mentale della stessa, per il resto, se continuiamo a giocare come fatto fino ad ora, possiamo davvero dimostrare di essere una squadra insidiosa. Nessuna aspettativa, solo tanta energia che servirà per dare il meglio».
Tanti ancora gli step da percorrere: il tuo augurio per il futuro più imminente, sia per quel che riguarda l’individualità che il collettivo.
«Ci auguro di crescere sempre più come squadra e come individui, di avere sempre questa voglia di metterci in gioco e di fare sempre meglio. Personalmente spero di dare un contributo notevole al gruppo e di togliermi qualche soddisfazione nell’area di rigore!».
Si ringrazia Greta Ponte e la società tutta per la gentile concessione.






