Credit Photo: Paolo Comba - Photo Agency Calcio Femminile Italiano

“Tu chiamale, se vuoi, emozioni!” Sono queste le parole che possono riassumere il mio cammino al seguito della Nazionale femminile italiana nella partecipazione ai Campionati Europei in Svizzera.

Partite senza pretese, con la speranza di fare bene ma con i nostri limiti fisici, queste ragazze sono riuscite a portare credo non soltanto a me i “brividi” per un qualcosa di unico ed emozionante. Gara dopo gara, con difficoltà e sacrificio, si è vista quella voglia di crescere di voler raggiungere un obbiettivo, anche se soltanto sfiorato per pochissimi minuti, che ci ha commosso tutti quanti. Le lacrime al termine della sfida con l’Inghilterra, sfiornado l’impresa, è l’epilogo di una serata che tutti ricorderemo. La sconfitta brucia sempre, ed ancor di più nel caso di questa semifinale, un match (per dirlo all’inglese) giocato con sacrificio ma non è bastato occorreva più malizia più cattiveria ed è ciò che manca a questo gruppo: troppo umiltà e poca esperienza a livello europeo.

Andrea Soncin aveva fatto voto, che se si andava in finale avrebbe fatto il cammino di santiago a piedi, ebbene a mio avviso dovremmo farlo tutti e tutte accompagnando il sacrificio di tale gesto alla gioia di averci regalato un sogno. Non sò quando e quanto ancora ci sarà da lavorare per raggiungere e superare tale risultato, di per se non porta titoli, ma che evidenzia che nulla è impossibile.

Questo calcio che troppo spesso è espressione di protagonismo, di sola immagine, non trova più un pubblico attento ad elogiare queste emozioni. Solo se si vince un titolo si ricorda dell’impresa, solo se arrivi primo ti dico “complimenti”. Ma la differenza che il calcio femminile ha rispetto al maschile è l”attaccamento al gruppo, sia in caso di vittoria che di sconfitta, e le lacrime del fine gara mi fanno credere che questa Nazionale raccoglie quei valori che il calcio modermo ha un pò perso.

Concludo con l’immagine che ha chiuso la nostra avventura, l’abbraccio tra Sara Gama (il capitano storico della Nazionale femminile, attualmente passata al commento tecnico di bordo campo per la televisione di stato) con l’amica e compagna di tante avventure e traguardi, Cristiana Girelli: una abbraccio commosso che forse non si è visto in TV, ma per chi come me era a bordo campo ha lasciato il segno per una serata storica dove tutti noi non possiamo che dire: GRAZIE ragazze!

 

 

Paolo Comba
Paolo Comba, giornalista pubblicista iscritto all’Ordine dei Giornalisti di Torino, dopo il conseguimento del Tesserino ha collaborato per varie testate giornalistiche seguendo il Giro d’Italia (per cinque edizioni), i Campionati del Mondo di SKI a Cortina, gli ATP FINALS di Tennis a Torino, i Campionati Italiani di Nuoto ed ha intrapreso, con passione e professionalità, dal 2019 a Collaborare con Calcio Femminile Italiano. Grazie a questa Testata ho potuto credere ancora di più a questo Movimento, sia nelle gare di Serie A che in Nazionale maggiore, ed a partecipare di persona all’ Argarve Cup ed ai Campionati Europei in Inghilterra. Ad oggi ricoprendo una carica di molta responsabilità, svolgo con onore questa mia posizione, portando ancora di più la consapevolezza di poter dare molto per lo sviluppo e la vibilità del Calcio Femminile in Italia e all’estero poiché lo merita per la sua continua crescita.